Spagna
Frequenze tv a rischio in Spagna. Ieri a mezzanotte sono stati oscurati 9 dei 24 canali nazionali trasmessi digitale terrestre, in esecuzione della sentenza del Tribunale Supremo del dicembre 2012, che ha giudicato nulla la procedura di assegnazione delle frequenze televisive fatta nel 2010 dal governo Zapatero, senza gara pubblica, dopo lo spegnimento del segnale analogico.
Più precisamente, due anni fa il Tribunale spagnolo aveva annullato l’accordo del Consiglio dei Ministri, con il quale si assegnava direttamente e senza concorso le frequenze pubbliche del digitale terrestre, accogliendo in parte un ricorso presentato dalle imprese Infraestrutura e Gestion 2002 S.L.
L’Union de Televisiones Comerciales en Abierto (Uteca), l’associazione dei broadcaster privati spagnoli, ha presentato a sua volta ricorso alla sentenza del Tribunale Supremo, per violazione dei diritti degli operatori televisivi e di tutto il settore audiovisivo e per la “situazione di insicurezza giuridica senza precedenti” introdotta a livello di business e regolamentare e il danno all’industria. Il patronato delle televisioni aveva chiesto la sospensione cautelare della sentenza, in attesa del pronunciamento sul ricorso presentato, una richiesta rigettata dall’alto tribunale.
Fra i canali oscurati, la Sexta 3, Xplora e Nitro, del gruppo Atresmedia, risultato dalla fusione di Antena 3 e la Sexta; i canali La Siete e Nueve del gruppo Mediaset; AXN, canale di Soni veicolato dal multiplex di Veo TV (guidato da Unidad Editorial), tornato dal 30 aprile ad essere pay tv; mentre Net TV, il cui principale azionista è Vocento, ha chiuso due canali di televendita, che recentemente avevano smesso di ospitare Intereconomia e MTV.