Google & Co. si schierano compatti in difesa della net neutrality

di Alessandra Talarico |

In una lettera indirizzata al presidente della FCC, Tom Wheeler, un centinaio di internet company – tra cui Amazon, eBay, Yahoo, Google e Facebook – sottolineano che la proposta della FCC sulla net neutrality ‘rappresenta una grave minaccia per internet’

Stati Uniti


Net neutrality

Le internet company stanno alzando le barricate contro la proposta della FCC che permetterebbe agli operatori telefonici di stipulare accordi ‘economicamente ragionevoli’ con i fornitori di contenuti per trattare il loro traffico in maniera preferenziale. Una proposta tocca nel vivo gli interessi economici degli over-the-top che ora utilizzano le reti tlc senza pagare alcun sovrapprezzo nonostante i loro servizi (i video soprattutto) occupino la maggior parte della banda disponibile: la sola Netflix occuperebbe tra il 38% e il 40% del traffico di rete.

 

La proposta elaborata e strenuamente difesa dal presidente della Federal Communications Commission, Tom Wheeler, sarà votata il 15 maggio e poi sottoposta a consultazione pubblica per essere approvata entro la fine dell’anno. Se fosse approvata, segnerebbe un punto a favore per gli operatori americani, i quali potrebbero così ottenere introiti supplementari dai fornitori di contenuti, oltre che dai consumatori, come del resto stanno chiedendo, inascoltate, anche le telco Ue.

 

In una lettera indirizzata a Wheeler, sottoscritta da un centinaio di internet company – tra cui Amazon, eBay, Yahoo, Google e Facebook – viene sottolineato che la proposta della FCC “rappresenta una grave minaccia per internet”.

“Invece di permettere la trattativa individuale e la discriminazione, le regole della Commissione dovrebbero proteggere gli utenti e le aziende Internet su entrambe le piattaforme fisse e mobili contro il blocco, la discriminazione e la priorità a pagamento e dovrebbero rendere più trasparente il mercato dei servizi internet”, scrivono gli OTT, sottolineando altresì che  “…regole dovrebbero fornire certezze a tutti i player del mercato e mantenere bassi i costi della regolamentazione”.

 

Wheeler, dal canto suo, ha difeso la sua proposta spiegano come non sia più plausibile lasciare la questione dell’apertura di internet appannaggio delle aziende, come avviene oggi, dopo che un dibattito durato un decennio – e molto acceso anche in Europa – non ha prodotto alcun risultato concreto.

Le aziende, infatti, dopo la bocciatura delle precedenti regole della FCC da parte di un tribunale di Washington, si stanno organizzando per loro conto: la scorsa settimana, ad esempio, Verizon ha chiuso un accordo con Netflix per garantire una maggiore qualità di connessione agli utenti che accedono alla sua library di film e programmi tv. Lo stesso ha fatto anche Comcast.

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