Italia
Torna a parlare di RaiWay il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, che nei giorni scorsi ha ricevuto dal Cda il mandato per mettere in vendita una quota minoritaria della società delle torri che fa capo alla Tv pubblica, rispondendo così alla richiesta del governo Renzi di operare tagli per 150 milioni di euro.
Una decisione non condivisa dai sindacati, in particolare da Usigrai che sta valutando l’impugnazione del Dl Irpef.
Il Dg ha parlato del possibile ingresso in Borsa della società delle torri. “Stiamo ipotizzando di quotare RaiWay – ha indicato – Contiamo così di trovare le risorse necessarie che sarebbe impossibile trovare in altro modo“.
Gubitosi non ha risparmiato una frecciata al Commissario alla Spending Review: “Mentre Cottarelli era a Washington, noi abbiamo iniziato a tagliare”.
“Negli ultimi due anni – ha aggiunto, riferendosi ai risparmi chiesti dal governo – abbiamo tagliato duecento milioni di euro, cento milioni l’anno”.
“Quello che è certo – ha assicurato – è che noi non taglieremo l’innovazione, che nei periodi difficili è comunque la cosa più facile da tagliare, ben più del personale”.
Il direttore generale si è anche soffermato sugli stretti legami tra Tv pubblica e partiti politici: “La Rai ha sofferto, negli anni, una cattiva gestione dipesa da un contatto troppo vicino con la politica, che ha fatto scelte che hanno portato l’azienda a un arretramento”.
“La politica – ha precisato – non è uscita dalla Rai, anche perché deve sempre esserci un confronto. Ma da un paio d’anni abbiamo una certa indipendenza, che è cosa ben diversa dal ‘cosa farsi dire’ degli anni passati”.
“Il cavallo della Rai – ha osservato il Dg – non è domato. E’ più tranquillo del solito, ma è sempre vivace. Quando sono arrivato ho trovato una Rai tecnologicamente arretrata, che aveva perso la sua specificità per troppa convergenza verso la televisione commerciale“.
“Noi – ha proseguito – dobbiamo sempre ricordarci che siamo diversi, che abbiamo una missione diversa”.