Firenze smart city: ‘Per una città sensibile le Istituzioni devono fornire soluzioni ICT’

di di Cristina Scaletti (medico e ricercatore, candidato a sindaco di Firenze) |

Cristina Scaletti: ‘L’amministrazione non deve imporre, ma deve essere sensibile e ascoltare le voci della città, fornendo mezzi tecnologici per promuovere la condivisione di idee e l'incontro secondo progettualità comuni’.

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Cristina Scaletti

Costruire una nuova idea di città intelligente: associare al concetto di smart city quello di sensible city, “città sensibile” che non guardi al paesaggio urbano esclusivamente come luogo dei consumi e alle categorie, ma alle persone“.

 

La smart city sensibile è una concezione di città in cui tecnologia e partecipazione dei cittadini si fondono in un ecosistema dove il flusso delle informazioni viene alimentato in primo luogo dal cittadino stesso.

 

Le Istituzioni non devono imporre ma devono essere sensibili e ascoltare le voci della città fornendo i mezzi tecnologici per promuovere la condivisione di queste voci affinché possano incontrarsi secondo progettualità comuni. Pensiamo ad esempio alla fornitura da parte del Comune di un servizio elettronico online di diffusione e condivisione della “Mailing list delle Mamme che si turnano per accompagnare i figli a scuola” o che costituiscono nelle abitazioni degli asili temporanei ottimizzando i rispettivi ritmi familiari e lavorativi secondo la logica della “banca del tempo“.

 

Le Istituzioni inoltre possono fornire tecnologie ICT (Tecnologie della comunicazione e dell’informazione) affinché nessuno debba sentirsi solo, ma possa avvertire la presenza di qualcuno che si cura di lui. Pensiamo al progetto di Bolzano “Abitare sicuri“. Si tratta di un sistema di teleassistenza fornito a persone anziane affinché possano migliorare la qualità della vita, consentendo loro una maggiore indipendenza e integrazione nella società. In pratica il sistema raccoglie informazioni relative agli anziani, alla loro salute e all’ambiente domestico che li circonda e li trasmette a una centrale di controllo che le veicola su dispositivi mobili ad un operatore via email, sms o Twitter in modo tale da favorire il contatto diretto tra l’operatore assistenziale e la persona anziana. 

Tale sistema garantisce all’anziano di restare il più a lungo possibile nella propria casa conservando la propria indipendenza e garantisce ai famigliari che i loro cari siano sicuri e tranquilli.

 

Restituire la città ai cittadini grazie all’impiego dell’internet per favorire la comunicazione tra Comune e cittadini. Cittadini che possono fare segnalazioni negative ma che soprattutto possono farsi parte attiva per costruire progetti di utilità pubblica insieme all’Amministrazione. Pensiamo a un gruppo di cittadini che si attivano per la pulizia dei giardini dell’asilo di quartiere. Pensiamo a un gruppo di cittadini che si attivano per ridare vita a un fondo librario abbandonato. A livello giuridico questi “patti tra cittadino e Comune” possono realizzarsi sulla scorta del principio di sussidiarietà orizzontale introdotto nel 2001 nella nostra Carta Fondamentale con questa formulazione: “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà” (art. 118, ultimo comma).

 

La nuova norma, riconoscendo che i cittadini sono in grado di attivarsi autonomamente nell’interesse generale e disponendo che le istituzioni debbano sostenerne gli sforzi in tal senso, evidenzia che il cittadino non è solo portatore di bisogni ma è anche portatore di capacità per risolvere non solo i propri problemi individuali ma, ove interessato, anche quelli che riguardano la collettività. I cittadini attivi, disposti a stringere il patto con il Comune, sono soggetti che hanno capito che dalla qualità dei beni comuni (materiali o immateriali) dipende la qualità della loro vita.

 

 

Cristina Scaletti, è medico e ricercatrice all’Università degli Studi di Firenze. E’ candidata a sindaco di Firenze per le amministrative 2014 sostenuta da tre liste civiche cittadine ().


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