Serie A, resta il nodo dei diritti internet

di Raffaella Natale |

La vera partita per i diritti di Serie A si gioca sul Pacchetto D che assicura l’esclusiva di alcune partite, ma la mancanza di offerte per la trasmissione online potrebbe far saltare tutto per poi procedere con la trattativa privata. Chi la spunterà?

Italia


Diritti Calcio

La partita più importante per l’assegnazione dei diritti tv calcio della Serie A si giocherà sul Pacchetto D, che rappresenta la più grossa novità di quest’asta perché assicura l’esclusiva di alcune partite, e sul nodo dei diritti internet (Pacchetto E) per i quali non è stata presentata alcuna offerta e che, in base alle linee guida approvate da Agcom, permetterebbe all’advisor Infront di bloccare l’asta e procedere con una trattativa privata. Cosa che potrebbe scombinare le carte in tavola e riservare nuove sorprese. Ma vediamo in dettaglio come stanno le cose.

 

Giovedì 5 giugno sono state aperte le buste: sono 13 le offerte presentate rispettivamente da Mediaset per i Pacchetti A, B e D, Sky e Fox, per i Pacchetti A, B, C e D e da Eurosport (Discovery Communications) solo per lo slot D.

La base d’asta parte da 800 milioni di euro. L’accordo tra la Lega di Serie A e Infront prevede per i prossimi tre anni un minimo garantito di 980 milioni di euro

La Lega dovrà adesso decidere a chi assegnare i diritti della Serie A per la stagione 2015-2018 e lo comunicherà per fine mese. Resta però in sospeso sempre il Pacchetto E, per il quale non è stata presentata alcuna offerta: base d’asta 108 milioni (327 milioni in totale) che comprende tre gare per ogni giornata di campionato, per un totale di 114 eventi, esercitabili in piattaforma internet, iptv e telefonia mobile e da trasmettere in modalità OTT. Ricordiamo infatti che la Lega ha la facoltà di ritirare dal mercato i pacchetti, pure in caso di raggiungimento del minimo della base d’asta, se uno solo dei 5 pacchetti rimane invenduto, così come prevedono le linee guida.

 

I cinque Pacchetti

 

I cinque pacchetti per i diritti delle stagioni 2015/2016, 2016/2017 e 2017/2018 sono così composti: i primi due sono uguali (A e B), uno per satellite e uno per il digitale terrestre, per 8 squadre (248 partite), tra cui 4 delle prime cinque big, con base d’asta intorno ai 275 milioni l’anno (822 mln per le tre stagioni); uno (C) per diritti accessori dei pacchetti A e B come le integrazioni delle riprese da 66 milioni (207 in tre anni); un quarto (D) prevede un’esclusiva per le partite delle altre squadre (base d’asta intorno a 234 mln l’anno per un totale di 705 milioni); l’ultimo (E) da 108 milioni (327 milioni in totale) comprende tre gare per ogni giornata di campionato, per un totale di 114 eventi, esercitabili in piattaforma internet, iptv e telefonia mobile e da trasmettere in modalità OTT.

 

La vera partita si gioca sul Pacchetto D

Il Pacchetto D è quello più ambito e anche quello più caro: il 25% del valore complessivo.

L’interesse è, quindi, tutto puntato sul lotto di partite D: cioè per 132 match relativi a 12 squadre e non compresi negli altri pacchetti. Il lotto di fatto comprende una sola delle cinque principali squadre del campionato (Juventus, Milan, Inter, Napoli e Roma) ma ha la caratteristica di essere in esclusiva e multipiattaforma: chi si aggiudicherà questo gruppo di partite avrà dunque una licenza esclusiva per quei match e potrà decidere di trasmetterli sul satellite o sul digitale terrestre. La base d’asta per il lotto D di partite è di 234 milioni per la prima stagione, di 235 milioni per la seconda e di 235 milioni per la terza.

Un prezzo elevato per assicurarsi l’esclusiva e che farà la differenza.

In altre parole, se Mediaset ottenesse i diritti delle partite per il digitale terrestre e Sky quelle per il satellite, chi tra i due dovesse aggiudicarsi il Pacchetto D avrebbe anche quelli delle altre partite in esclusiva, quindi tutte.

Ed è questa la principale novità di questo bando, perché finora nessuno aveva le esclusive, ed è stato predisposto proprio per far aumentare il valore complessivo dell’asta dalla quale solo un broadcaster uscirà vittorioso, anche se a caro prezzo.

 

Il ruolo del Pacchetto Internet

A scombinare le carte c’è però il Pacchetto E. Se Infront, visto che non sono arrivate offerte per lo slot dei diritti internet, decidesse di passare a trattativa privata per tutti i pacchetti, i prezzi salirebbero e Mediaset per assicurarsi l’esclusiva del Pacchetto D potrebbe forse aver bisogno di una ‘mano’.

In questa fase potrebbe giocare un ruolo decisivo la tv araba Al Jazeera con la quale l’azienda della famiglia Berlusconi è già in trattative per la New Co delle pay Tv tra Italia e Spagna, che potrebbe essere interessata solo a condizione di un investimento ‘grosso’ sui diritti calcio che renda la tv a pagamento di Mediaset più appetibile e pensare poi al mercato spagnolo dove resta ancora aperto il dossier Digital+.

Il Pacchetto E, tra l’altro, risulta troppo caro visto che chi compra i Pacchetti A, B  e D ha anche i diritti per la trasmissione via web.

Viene quasi da pensare che possa essere stato inserito nel bando in modo malizioso, proprio per permettere a Infront la clausola della negoziazione privata. Insomma la partita non è affatto chiusa e si potrebbe andare ai rigori.

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz