Obbligo di POS dal 30 giugno, artigiani e PMI preoccupati

di Paolo Anastasio |

L'obbligo di POS entra in vigore dal 30 giugno ma non sono previste sanzioni per commercianti e artigiani che non si adeguano. Mario Pagani (CNA): ‘Pesano i costi del POS sulle transazioni di importi ridotti'. Federica Guidi: 'Incentivare l'uso del POS'.

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Artigiani e piccole imprese preoccupate per l’entrata in vigore dell’obbligo di POS (Point of Sale) per tutti, commercianti e professionisti compresi, indipendentemente dal fatturato. L’obbligo scatta il 30 giugno, anche se la norma non prevede sanzioni per chi non si doterà della macchinetta per accettare i pagamenti con bancomat e carta di credito. Un provvedimento che riguarda all’incirca 1,5 milioni di PMI ed è obbligatorio per transazioni superiori a 30 euro. Manca invece un limite minimo, al di sotto del quale l’obbligo decade. Insomma, su richiesta del cliente il pagamento con il POS vale anche per le micro transazioni da pochi euro, e questo ai commercianti non piace.  


“Il provvedimento è stato accolto con preoccupazione dai nostri associati (600 mila imprese associate ndr), per fortuna nelle ultime settimane l’attenzione si è spostata maggiormente sull’assenza di sanzioni che sull’obbligo di dotarsi del dispositivo – dice Mario Pagani, responsabile del Dipartimento Politiche Industriali della CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa)in particolare, pesa l’impatto dei costi del POS sulle transazioni di importo ridotto. Avevamo chiesto l’apertura di un tavolo al MEF con chi gestisce i circuiti di moneta elettronica per discutere una riduzione dei costi, ma non se ne è fatto nulla”.

 

Costi che secondo la CNA riguardano l’installazione, il noleggio e le tariffe fisse e variabili legate ai pagamenti elettronici. “Non c’è alcuna volontà di osteggiare la diffusione della moneta elettronica, ma è chiaro che in termini di fatturato un parrucchiere non è la stessa cosa della grande distribuzione – aggiunge Pagani – alcune categorie si sono già dotate spontaneamente di POS, come ad esempio le oreficerie che lo hanno fatto da tempo per ovvi motivi di sicurezza. Il problema riguarda altre attività, in particolare quelle che non hanno una sede fissa come gli ambulanti, gli operatori che fanno piccoli interventi di idraulica e impiantistica elettrica a casa dei clienti”. Idraulici ed elettricisti sono quindi fra coloro che presumibilmente, per la natura stessa del loro mestiere, avranno più resistenze all’adozione del POS.  

 

La CNA lamenta il fatto che i POS sono strumenti “fissi” e che questa loro caratteristica crea problemi invece a diverse attività “ambulanti”. Detto questo, la CNA prevede che dal primo luglio il POS si diffonderà sempre di più anche perché saranno i clienti stessi a chiederlo. 

 

All’estero i costi del POS sono inferiori che in Italia, anche perché i volumi delle transazioni con carta sono ben superiori a quelli che si registrano da noi, dove il contante rappresenta ancora di gran lunga il mezzo più diffuso per effettuare pagamenti.


Federica Guidi: ‘Ridurre i costi delle commissioni, il POS va incentivato’

“L’utilizzo del Pos e della moneta elettronica va spinto e incentivato”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, all’assemblea di Confesercenti.

L’intenzione del ministro è quello di convocare un “tavolo di settore con le banche e tutte le parti interessate per trovare una soluzione vantaggiosa”. L’intenzione è quella di “cercare di coinvolgere tutti gli operatori”, ma poi “i costi delle commissioni – ha concluso – dovrebbero abbassarsi”.

 

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