“Il gioco ha sempre fatto parte dell’esistenza umana (secondo alcune scoperte antropologiche già prima dell’avvento della scrittura, l’uomo primitivo giocava con pietre e bastoncini), ma purtroppo oggi è venuta meno la componente ludica ed è invece sempre più presente una certa compulsività che arreca seri danni economici e alla salute dei consumatori”. E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (http://www.consumatori.it), in riferimento al suo ultimo libro “Gioco d’azzardo. Difendersi si può” (Minerva Edizioni), scritto con la psicologa Paola Vinciguerra e che sarà presentato il 29 gennaio a Roma a villa Mercadante (ore 18,30). Scarica l’invito
“Anche in un momento di profonda crisi economica -afferma Dona (segui @massidona su Twitter)- nonostante i carrelli della spesa si svuotino, il peso di slot machine, sale bingo, gratta e vinci e poker online è diventato sempre più pesante. Il motivo probabilmente è da ricondursi alla maggiore facilità con cui oggi è possibile giocare (basta un telefonino e la connessione Internet), ma anche per l’invadenza della pubblicità, che veicola modelli sbagliati: è per questo che siamo chiamati a maggiore responsabilità per evitare che chi ancora gioca per diletto cada nella trappola del vizio e aiutare chi, purtroppo, ne è già vittima“.
“Questo libro -aggiunge il Segretario generale- mira ad offrire qualche spunto di riflessione, alcuni approfondimenti e le informazioni necessarie per proteggersi da comportamenti che potrebbero divenire distruttivi e patologici. In poche pagine, con un linguaggio semplice, abbiamo ricostruito il panorama del gambling in Italia con riferimento ad una normativa che non sempre riesce ancora a tenere il passo con la tecnologia ed alla politica, stretta nella morsa delle potenti lobby dell’azzardo. In mezzo, purtroppo, ci sono esistenze rovinate, famiglie sul lastrico, giovanissimi alle prese con una dipendenza simile alla droga: per loro dobbiamo essere convinti che, come si legge nel titolo del libro, difendersi si può”.
“È il rischio della patologia che dobbiamo combattere -afferma la psicoterapeuta Paola Vinciguerra– dobbiamo riuscire a mantenere l’attività del gioco d’azzardo entro i limiti della normalità, con tutta una serie di accorgimenti e prevenzione fatta attraverso corsi, sostegno, informazione e una comunicazione corretta. Finché, infatti, il gioco si mantiene nei termini di una tranquilla frequentazione all’interno delle nostre decisioni e possibilità, esso può svolgere un ruolo ricreativo e ludico assolutamente positivo, come mangiare un cioccolatino, come comperare un paio di scarpe che non è detto siano assolutamente necessarie ma che ci rendono contenti. I problemi nascono quando, per una serie complessa e profonda di cause, il piacere nel compiere queste azioni comincia a diventare un impulso incontrollabile, patologico, quando tutto il nostro disagio viene risolto nel compiere l’azione fino ad arrivare a stravolgere i rapporti familiari, sociali, finanziari e a distruggere la nostra vita“.