Google ha sospeso le vendite della versione prova degli smart glass, rimescolando il team che seguiva il progetto e cambiandone la gestione.
Ancora non sono stati chiariti i motivi per questo ritiro, ma la compagnia californiana non aveva ricevuto un impatto univoco e positivo sul nuovo gioiellino conosciuto come Google Glass.
Il progetto era stato, infatti, fortemente criticato non tanto per una questione di praticità ma di morale. Nello specifico, c’erano state forti accuse che definivano i Google Glass come una minaccia alla privacy del singolo cittadino. Accuse che avevano anche convinto alcuni big del settore tecnologico a non comprare ‘l’indumento tech’ sotto attacco.
Secondo l’analista Carolina Milanesi di Kantar Worldpanel, “Tornare indietro al livello di progettazione è la cosa giusta da fare.” Infatti, sarebbe prematuro dichiarare i Google Glass un fallimento. Questo è un ambizioso prodotto nel futuro della ‘tecnologia wearable’ ma semplicemente deve fare i conti con “i consumatori che ancora non capiscono appieno la rivoluzione di questi dispositivi e non sono quindi disposti a pagare un prezzo cosi alto.”
Il progetto Google Glass verrà quindi spostato dal Laboratorio X istituito dal co-fondatore Sergey Brin e affidato alle esperte cure di Tony Fadell, ex Dirigente di Apple che gestisce la divisione Nest Smarthome di Google.
Secondo alcune fonti, il team Google –Apple lavorerà più sul design e soprattutto sull’interconnessione degli occhiali con altri dispositivi come casa e macchina.
Sempre un altro importante cambiamento sembra essere l’orientamento dei Google Glass verso un mercato business, quindi lavorativo-aziendale, rispetto al precedente che era aperto a tutti i consumatori. Una mossa che sembra essere azzeccata, anche perché, dove se non in un contesto lavorativo bisogna essere multitasking?