L'emendamento

‘Banda larga in uffici pubblici, Asl e scuole’. Senato in pressing sul Governo

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L’emendamento del senatore Pd Giorgio Pagliari al disegno di legge delega sulla PA chiede di garantire la disponibilità di connettività a banda larga e l’accesso alla rete in tutti gli uffici pubblici, comprese Asl e scuole. La palla passa al Governo.

Si allarga il fronte politico che spinge per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, dove un emendamento del senatore Pd Giorgio Pagliari al disegno di legge delega sulla PA, di cui è relatore, chiede di “Garantire la disponibilità di connettività a banda larga e l’accesso alla rete in tutti gli uffici pubblici, comprese le Asl e le scuole”. Una buona indicazione per il Governo, che nelle intenzioni del ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia va tradotto in apposito decreto legislativo in tempi stretti, entro un anno (prima era un anno e mezzo), dall’approvazione del ddl.

L’emendamento di Pagliari, che è diventato il nuovo articolo uno del disegno di legge delega sulla PA, lascia aperte tutte le strade per la concreta realizzazione delle connessioni: di fatto, prevede che il cavo per la connessione sia portato in tutti gli edifici e non specifica la tecnologia che debba poi essere realmente utilizzata per accendere la banda larga. La palla passa quindi il Governo Renzi, che dovrà decidere su quale tecnologia puntare, si tratti di fibra, satellite, Wi-Fi o altro ancora.

Come sempre, resta il nodo dei decreti attuativi. Sono i decreti attuativi che potranno rendere cogenti e concrete le proposte del disegno di legge delega sulla PA. Insomma, per il momento il Senato indica la via da percorrere, comunque lunga e tortuosa, per la digitalizzazione della PA. Basti pensare alla difficoltà di tradurre in norme concrete il decreto scavi.

Si tratta comunque di una buona indicazione, con l’obiettivo di portare la connettività ovunque negli uffici della PA, nelle Asl e soprattutto nelle scuole, superando le resistenze di troppi presidi che, soprattutto al Sud, non trovano necessario dotare  gli istituti di Internet.

Il ministro Madia ha voluto precisare che il tutto non deve suonare come un’imposizione per le amministrazioni, occorre, invece, “cambiare approccio”: assicurare connessioni veloci e Wi-Fi non perché “è un obbligo” ma perché “è un diritto per il cittadino, a cui devono essere garantiti livelli essenziali anche sul versante digitale”.

Dalle parole del ministro sembra di capire che la tecnologia privilegiata sia stata individuata nel Wi-Fi e che i cittadini siano i primi destinatari del provvedimento di digitalizzazione della PA di cui godrebbero ovviamente anche tutti i funzionari e gli addetti della macchina pubblica. La Carta della cittadinanza digitale (così è stato ribattezzato l’emendamento di Pagliari), prevede inoltre  la definizione di livelli minimi di digitalizzazione, accompagnati da “speciali regimi sanzionatori e premiali per le amministrazioni”.  Prevede, infine, che venga garantito anche “l’accesso e il riuso gratuito di tutte le informazioni prodotte e detenute dalle Pubbliche amministrazioni in formato aperto”, i cosiddetti open data.

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