Una smart city funziona se i servizi offerti al cittadino sono efficienti e se quest’ultimo è messo in condizione di ‘comunicare’ con la Pubblica Amministrazione. Le soluzioni tecnologiche ci sono da tempo, manca in molti casi la volontà politica e una reale capacità di razionalizzare ed ottimizzare le risorse disponibili in tempo di crisi.
Sul sito della Banca Mondiale sono riportati alcuni esempi di modelli di sviluppo urbano sostenibile che si basano sulla partecipazione di cittadini alla gestione dei beni comuni attraverso internet e i dispostivi personali connessi in rete: dall’energia all’ambiente, dal territorio all’acqua, dalla sanità alla scuola e molto altro.
Di seguito sono presentati cinque progetti sperimentali, molto vicini al concetto di “internet delle persone”, già avviati in diversi Paesi del mondo con il sostegno finanziario della Banca mondiale.
In Congo, i cittadini della provincia di Kivu hanno modo di seguire in tempo reale i bilanci delle amministrazioni pubbliche grazie alla rete mobile e agli smartphone. Un’applicazione chiamata “mSurvey” consente all’utente registrato di scoprire subito le decisioni in termini di spesa pubblica e in molti casi di dare o meno il proprio sostegno tramite voto elettronico via cellulare. Un primo esempio in africa di ‘bilancio partecipato e partecipativo’.
Sempre tramite rete mobile e internet, in Brasile, più di 60 mila cittadini di Rio Grande Do Sul hanno modo di prendere parte attivamente alla co-progettazione della città (progetto “Governor asks”), a partire dai propri quartieri e dagli interventi relativi ai servizi pubblici e le infrastrutture urbane.
Nelle Filippine, sfruttando smartphone e tablet, genitori e alunni delle scuole pubbliche di tutto il Paese possono scattare foto e scrivere rapporti su tutto ciò che non funziona e richiede interventi immediati, a livello di servizi e di infrastrutture, inviando dati alle autorità governative sul territorio e obbligandole a prendere rapidamente delle decisioni (progetto “CheckMySchool”).
Sempre via internet, la regione indiana del Kerala ha sviluppato la piattaforma “Akshaya” per rendere più semplice il lavoro di ‘ascolto’ delle Istituzioni locali nei confronti dei cittadini. Pagare le tasse, ottenere un patente di guida, ricevere documenti di varia natura, portare avanti pratiche burocratiche, chiedere più trasparenza nel lavoro della Pubblica Amministrazione e, in generale, evitare di perdere tempo e denaro inutilmente, sono tutte esigenze che hanno trovato risposta grazie ad internet ed un’applicazione mobile.
Un ultimo esempio di tecnologie impiegate nel migliorare la qualità della vita dei cittadini e l’efficienza della PA locale è la soluzione mobile “On Track”. Impiegata con successo in Bolivia, Ghana, Nepal e Zambia, tale applicazione offre all’utente la possibilità di fornire informazioni e dati in tempo reale su ciò che gli accade attorno nel quotidiano. L’ufficio postale lavora male? A scuola i bagni sono rotti? In strada c’è una perdita di acqua o non funziona un lampione? Agli uffici comunali c’è un dipendente scortese e che non fa bene il suo lavoro? Tutto può essere segnalato alle autorità locali, responsabilizzandole e facendo pressione per ottenere un loro intervento risolutivo nel più breve tempo possibile.