#cosedanoncredere è una rubrica settimanale a cura di Massimiliano Dona promossa da Key4biz e Unione Nazionale Consumatori.
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Italia
E’ un ottimo risultato, quello emerso dal primo sondaggio sui bitcoin lanciato qualche giorno fa sul nostro sito www.consumatori.it (e sulle pagine Twitter e Facebook) e presentato alla Camera dei Deputati in occasione del “No cash Day”.
Nonostante i bitcoin siano un tema profondamente nuovo e sul quale, ancora, aleggiano parecchi dubbi sia per quanto riguarda il funzionamento che per la regolamentazione, i consumatori italiani sembrano guardare con fiducia al mondo che cambia. Ovviamente, ci tengo a specificare, che il nostro sondaggio non ha un valore statistico, visto che il campione non è rappresentativo, ma intende fotografare il sentiment dei consumatori, siano essi esperti del web o navigatori alle prime armi. In molti si sono divertiti a rispondere alle nostre domande, alcune generiche sulla moneta elettronica, altre più specifiche sui bitcoin; anche sui social network la discussione è stata vivace, segno di un clima nuovo che si sta diffondendo intorno all’e-payment.
Nel dettaglio, fa ben sperare il dato che emerge dalla prima domanda: più del 60% degli intervistati dimostra una certa predisposizione per carte e bancomat (il 47,14% risponde addirittura che vorrebbe poter utilizzare la moneta elettronica anche per i pagamenti di pochi euro e il 16,3% per i pagamenti online); il 36,56%, invece, dichiara di preferire ancora i contanti.
Il 76,21% di chi ha risposto al nostro questionario risponde di conoscere i bitcoin e lo dimostra anche nella successiva domanda, dando la corretta definizione della moneta digitale (una moneta virtuale criptata che viene scambiata da computer e server attraverso la tecnologia peer to peer): per il primo sondaggio sul tema, mai lanciato in Italia, mi sembra un ottimo risultato!
Due aspetti, infine, meritano un’ulteriore riflessione: il primo riguarda i vantaggi del bitcoin che sembrano raccontare una visione business di questa novità: sicurezza al primo posto (47,14%), ma anche una certa aspirazione di guadagno (28,19%). Da questo punto di vista sembrerebbe che, almeno in questa fase, il fenomeno della moneta matematica riguardi più le imprese che i consumatori. Nello stesso senso può forse essere interpretata la risposta alla domanda sui rischi del bitcoin: il 51,98% degli intervistati ritiene che la prima preoccupazione derivi da eventuali problemi tecnologici. Infine, l’altro aspetto che può sorprendere è una nuova fiducia nel mondo bancario (più del 20% degli intervistati dichiara che non è ancora pronto a fare a meno del rapporto diretto con la banca), segno che, probabilmente, virtuale e reale possono convivere. E voi cosa ne pensate?