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I social network, da Facebook a Twitter, hanno modificato i tradizionali modelli di comunicazioni e adesso anche le aziende cominciano a puntare di più sulle reti sociali anche se i media tradizionali continuano ad avere un ruolo centrale.
La comunicazione aziendale del futuro sarà sempre più social, anche se per il momento gli addetti ai lavori sembrano preferire i media tradizionali: è quanto emerge da The Rising Cco V, un’indagine condotta dalla società Spencer Stuart e da Weber Shandwick, multinazionale di relazioni pubbliche.
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Lo studio, che ha raccolto le opinioni dei responsabili della comunicazione aziendale in Nord America, Europa, Asia e America Latina, sottolinea come il 91% degli intervistati ritenga i social media il mezzo di comunicazione che, più di ogni altro, acquisterà importanza nei prossimi anni assieme al mobile.
Quando però si domanda a quali media fanno maggiormente riferimento nella propria attività, il 64% dei responsabili comunicazione intervistati affermano che si focalizzano maggiormente sui media tradizionali rispetto al 36% che punta invece più sui social media.
Dall’indagine emerge che le due forme di media, cioè tradizionale e social, vengono usate per scopi diversi e a seconda delle esigenze, riconoscendo nell’integrazione dei due il mezzo più efficace per gestire alcune situazioni, ma con alcune caratteristiche specifiche. Se per il 63%, infatti, i social e i tradizionali possono essere egualmente utili per risolvere una crisi, per mantenere la clientela esistente (58%), conquistarne di nuova (54%) e creare attenzione verso un nuovo prodotto o servizio (50%), per il 76% degli intervistati i mezzi di comunicazione classici rimangono lo strumento più idoneo per l’annuncio di una performance finanziaria (76%) e per la visibilità del top management (54%).