Europa
Il via libera di Bruxelles all’acquisizione di ePlus da parte di Telefonica in Germania segna una svolta molto attesa dalle telco europee, che da tempo chiedono alla Commissione europea maggiore flessibilità nei confronti delle operazioni di fusione tra operatori attivi nello stesso paese.
Acconsentendo, quindi, all’operazione di accorpamento del terzo e quarto operatore mobile tedesco – subordinata a specifiche condizioni come è stato anche per altri merger recenti (quello tra 3 e O2 in Irlanda e tra 3 e Orange in Austria) – la Commissione ha redatto una sorta di guida al ‘buon consolidamento’ nel Continente.
Secondo gli analisti di HSBC, l’autorizzazione del passaggio da 4 a 3 operatori sul principale mercato del continente potrebbe fissare un nuovo standard per il resto dell’Europa.
La decisione, quindi, potrebbe dare il via a una serie di altre fusioni in diversi paesi Ue. In Italia – dove si potrebbe concretizzare la più volte ventilata fusione tra 3 e Wind. In Francia – anche se l’operatore storico Orange ha appena annunciato di voler rinunciare all’acquisizione del terzo operatore sul mercato, Bouygues Telecom per via del prezzo eccessivamente alto richiesto dalla società (8 miliardi di euro) – e in Spagna dove la preda più ambita è Yoigo, operatore di rete fissa con attività anche di operatore mobile virtuale di proprietà di TeliaSonera. Sempre in Spagna, tra l’altro, la Ue ha dato il suo via libera – stavolta senza condizioni – all’acquisizione dell’operatore via cavo ONO da parte di Vodafone.
Su questa scia, anche in Belgio si potrebbe formalizzare la fusione tra l’operatore via cavo Telenet e l’operatore mobile Mobistar. Sul mercato mobile belga, in realtà operano già solo tre operatori, ma quest’unione potrebbe “placare la tensione competitiva, dato l’impatto dirompente di Telenet nel mobile con il suo operatore virtuale”, sottolineano gli analisti di Exane BNP Paribas.
La riduzione del numero di operatori da 4 a 3 è una delle soluzioni privilegiate dalle telco per invertire il trend negativo dei ricavi e tornare a investire. Secondo Idate, l’Europa è l’unico mercato al mondo in cui all’esplosione del traffico dati sulle reti mobili non è corrisposto un aumento dei ricavi degli operatori tlc, anzi: dal 2009 al 2013 i ricavi hanno registrato un calo del 2,8% su base annua.
I rimedi imposti dalla Ue, ha sottolineato l’analista Tariq Ashraf di Bearing Point, eliminano importanti ostacoli in termini politici e di ‘dogmi concorrenziali’, facendo sì che “il mercato, un po’ ovunque, sia orientato su uno schema con tre operatori consolidati attorno ai quali gravitano altri player dalle capacità rafforzate, principalmente operatori virtuali”.
Anche l’approvazione dell’acquisizione di O2 da parte di 3 in Irlanda – e il ritorno a tre operatori anche su quel mercato – è stata infatti subordinata alla vendita del vendita del 30% della capacità della nuova società a uno o più operatori virtuali a un prezzo prestabilito (Liberty Global in Irlanda, Drillisch in Germania). Misure che, infatti, secondo l’agenzia di rating Moody’s, vanno più a vantaggio degli operatori virtuali che delle telco tradizionali.
Resta da capire se e in che modo questa ondata di consolidamento servirà a fermare la guerra dei prezzi e a invertire il trend negativo dei ricavi. Secondo gli analisti di Exane BNP Paribas questo potrebbe accadere in Francia, Italia e Belgio: in tutti e tre i paesi, infatti, le tariffe sono relativamente basse e con tre operatori di dimensioni più o meno simili la struttura del mercato sarebbe più equilibrata.