eTourism: arriva l’algoritmo che indica la via più bella (e non la più breve)

di Alessandra Talarico |

L'algoritmo misura la bellezza di luoghi specifici delle città e sceglie automaticamente il percorso che potrà farci immergere nelle location più suggestive e piacevoli.

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Street View Londra

L’avvento del GPS e dei programmi di mapping che si trovano ormai su quasi tutti gli smartphone hanno indubbiamente semplificato i nostri spostamenti in città: basta inserire punto di partenza e destinazione et voila, ecco le indicazioni per imboccare la strada più corta per giungere alla nostra meta.

Un’ottima soluzione quando si viaggia in macchina, ma se si cammina a piedi, spesso, non si cerca tanto la strada più breve quanto quella più quieta o più bella, e finora le mappe digitali ci hanno aiutato ben poco in questa ricerca.

Le cose potrebbero presto cambiare grazie al lavoro di Daniele Quercia dei Yahoo Labs di Barcellona che, insieme a un paio di colleghi ha realizzato un algoritmo in grado di ‘misurare’ la bellezza di luoghi specifici di una città e di scegliere automaticamente il percorso che potrà farci immergere nelle location più suggestive e piacevoli.

  

L’esperimento è partito da Londra: Quercia e i colleghi hanno iniziato creando un database delle immagini del centro della città prese da Street View e Geograph. Attraverso il sito UrbanGems.org hanno quindi raccolto le opinioni delle persone su questi luoghi, per misurarne il grado di ‘bellezza’ percepita.

Ognuna di queste location, con abbinato il suo ‘punteggio-bellezza’ è stata quindi trasferita su una mappa utilizzata per fornire le indicazioni stradali. I percorsi sono stati poi ‘approvati’ da persone residenti in quelle zone, che hanno confermato che le strade scelte dall’algoritmo erano in effetti più belle dei percorsi più brevi.

 

Per accelerare la selezione dei percorsi, tuttavia, Quercia e i suoi collaboratori hanno automatizzato il processo usando foto da Flickr, con i dati e i tag associati: hanno scelto 5 milioni di foto di uno stesso luogo e quindi esaminato i dati associati per capire quali parametri potessero essere associati al concetto di ‘bellezza’.

Tra i fattori che si sono dimostrati un buon indicatore di bellezza ci sono il numero di foto scattate in un determinato luogo e i commenti associati a emozioni positive.

Questo secondo test è stato effettuato a Boston e i percorsi scelti dall’algoritmo hanno, anche questa volta, superato l’esame dei residenti di quei luoghi.

 

Ci sono, ovviamente, anche degli inconvenienti: l’algoritmo, infatti, non può calcolare alcune variabili come il traffico delle ore di punta o il cambiamento di scenario nelle ore notturne, ma l’approccio di questo sistema resta comunque interessante e con ampie potenzialità di sviluppo in ambito turistico.

Secondo gli ideatori dell’algoritmo, il percorso più bello è in media il 12% più lungo della strada più breve: per i pedoni si tratta dunque di un’alternativa ragionevole, anche perché in cambio si ha modo di ammirare i luoghi più belli di una città.

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