#vorticidigitali è una rubrica settimanale a cura di @andrea_boscaro promossa da Key4biz e www.thevortex.it.
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Ne abbiamo la prova ogni qualvolta osserviamo i dati del nostro Google Analytics: la homepage è una delle tante pagine del sito, non così più visitata rispetto a pagine specifiche che abbiano saputo ben posizionarsi sui motori di ricerca ed essere destinazione di un post di successo sui social media.
Di fronte a questo scenario, chi voglia gestire al meglio il proprio sito deve considerare il fatto che “ogni pagina sia una homepage” ovvero deve:
– trasmettere in modo adeguato il valore del marchio grazie ad ogni singolo contenuto;
– correlare con incisività tale pagina ad altre pagine interne;
– presentare un menù di navigazione intuitivo ed efficace per consenire un fluido movimento nelle altre sezioni del sito;
– agevolare la condivisione di tale contenuto non più solo attraverso i consueti bottoni di social sharing, ma anche attraverso WhatsApp.
La trasmissione adeguata del brand si attua grazie alla consapevolezza che ogni contenuto debba, nella cura del testo e nella qualità dell’immagine così come nella sua presentazione dentro un layout di valore, rappresentare l’attenzione verso i dettagli che l’azienda avrà maturato nella sua storia: un sito Internet non è una brochure o un catalogo, ma dovrà essere frutto della stessa meticolosità con cui negli anni tali strumenti di comunicazione sono stati pensati e realizzati.
La correlazione del testo con le altre pagine è poi determinante non solo per ridurre la “frequenza di rimbalzo” – metrica nemesi di ogni web marketer – ma per migliorare la stessa indicizzazione del sito sui motori di ricerca. Linking interno, tag normalizzati ed adeguati, articoli correlati fino ad arrivare a tecniche semantiche di correlazione saranno poi delle attitudini da sviluppare sia in sede di design del sito che di continua manutenzione. Merita visitare i siti dei grandi editori come il New York Times, Time e Fortune per comprendere come la correlazione sia diventata una scienza, anzi la freccia nella faretra di quegli scienziati chiamati “architetti dell’informazione”.
La circolazione del traffico dovrà infatti essere migliorata proprio da questi strumenti e non solo dal menù di navigazione per quanto anche quest’ultimo elemento deve essere costruito avendo chiaro il target ed adottando la massima attenzione a rispettarne la conoscenza dei bisogni e del lessico. Lo stesso percorso “a briciole di pane” sarà un suggerimento di approfondimento alla navigazione da non sottovalutare.
Se saremo stati capaci di catturare l’attenzione del navigatore, allora forse avremo saputo incentivarne l’interesse a condividere tale informazione presso i suoi contatti e, tanto meno tale contenuto sarà di pubblico interesse, ma circoscritto ad un target, tanto più sarà il bottone di WhatsApp sarà quello più indicato per massimizzare la visibilità e generare valore per la comunicazione aziendale.