I risultati di una ricerca eseguita dalla Wharton School indicano che 1 progetto su 11 finanziato con successo su Kickstarter fallisce o si rivela una frode.
Lo scorso marzo, Kickstarter stesso ha invitato il professor Ethan Mollick a determinare la percentuale di progetti finanziati sul sito che non tengono fede alle promesse fatte. Anche se il popolare sito di crowdfunding ha collaborato con Mollick per la raccolta dei dati, lo studio è stato portato avanti in maniera del tutto indipendente e senza compenso.
In base ai risultati pubblicati, il 5,2% dei backers ha dichiarato di non aver ricevuto le ricompense promesse dalle campagne finanziate, mentre il 2% di aver ricevuto qualcosa non corrispondente alle aspettative. Il 18,8% dei backers è invece in territorio incerto, perché non hanno ancora ricevuto nulla ma confidano che ciò accadrà in futuro.
Mollick ha elaborato i dati per tenere in conto vari fattori non definibili in maniera precisa, come la percezione differente della soddisfazione dei backers di una data ricompensa e la percentuale di questi ultimi in un dato progetto. Se un progetto fosse stato definito fallimentare in seguito alla lamentela di un singolo backer, la percentuale di progetti falliti risulterebbe del 9,95%.
Tra le categorie che contano più progetti falliti figurano cibo, tecnologia e film, mentre la categoria musicale sembra più salda. Inoltre, i progetti che richiedono meno di $1.000 tendono ad avere più difficoltà.
“Il fatto che i progetti non andati a buon termine sembrino distribuiti in modo non prevedibile dovrebbe confortare i backers sul fatto che non è possibile isolare a prescindere le campagne che avranno problemi”, ha commentato Mollick
“In conclusione, non sembra esserci un problema sistematico associato a difficoltà o frodi su Kickstarter, e la gran parte dei progetti sembrano andare a buon fine”.