Un importante sostegno economico a favore delle piccole e medie imprese europee che hanno difficoltà ad emergere nell’economia digitale. Questo è l’obiettivo del fondo di 600 milioni di euro messo a disposizione della Banca europea degli investimenti (Bei) per finanziare i progetti “incredibilmente innovativi” con un modello di business “forte e sostenibile” di Pmi dell’Unione europea.
Nel dettaglio i fondi sono destinati a società europee, con meno di 3mila dipendenti, che abbiano già raccolto del capitale sul mercato per il progetto innovativo per il quale chiedono il sostegno della Bei, che può essere compreso tra 7,5 e 50 milioni di euro e può coprire al massimo il 50% dei costi in programma. Il rimborso può avvenire su un arco di tempo compreso tra i 5 e i 7 anni.
La modalità di finanziamento è il venture debt, una forma innovativa che coniuga i vantaggi dei prestiti a lungo termine con la possibilità di sostenere società early-stage caratterizzate da alti livelli di innovazione, ma anche di rischio. I fondi sono erogabili nel corso dell’anno ed è il life science, tra i settori più interessati a questo tipo di finanziamento.
Per far conoscere l’opportunità alle imprese italiane la Banca europea degli investimenti si avvale della rete di Confindustria.
In soli tre anni, la Bei è diventato il maggior fornitore europeo di venture debt, con circa 600 milioni di euro all’anno investiti in finanziamenti a lungo termine per società altamente innovative. Da quando nel 2015 ha lanciato il programma, la Banca ha erogato oltre 1,9 miliardi di euro a oltre 90 società soprattutto specializzate in life science, robotica e intelligenza artificiale. Tra queste:
- Qwant, il motore di ricerca anti-Google che promette di non spiare gli utenti.
- Newron, società italiana di biofarmaceutica specializzata sullo sviluppo di nuove terapie per pazienti con malattie del sistema nervoso centrale e periferico, che ha ricevuto pochi giorni fa la prima tranche del finanziamento di 40 milioni.
La Bei prevede, con i 600 milioni di fondi, sia di fornire un aiuto indispensabile a oltre 25.000 posti di lavoro altamente qualificati sia di innescare 16 miliardi di euro in investimenti privati nella ricerca e nello sviluppo in Europa.