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6 siti tra i più green. Come avere servizi web sostenibili senza trascurare design e prestazioni

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Con il cloud hosting dotato di server farm green e il web design sostenibile è possibile realizzare siti web con basso livelli di CO2 ed ottimizzati in ottica SEO. Ecco come.

La transizione ecologica e digitale è diventata, fortunatamente, il nuovo mantra con il PNRR ed è in cima alle agende di molti governi europei e di tante aziende. Invece, la cultura della transizione verso una Internet più verde si sta sviluppando lentamente. Ma i suoi vantaggi sono ugualmente benefìci per l’ambiente. 

Se Internet fosse un Paese, si stima che entro il 2025 sarà il 4° Paese al mondo come emissioni di CO2, dopo Cina, India e Usa ed il 6° consumatore di energia elettrica: a essere più precisi, il suo consumo elettrico è di circa 416,2 Terawattora all’anno.

Il ministro Cingolani: “Il web produce il doppio di CO2 rispetto agli aerei”

In Italia ad iniziare a promuovere, a livello governativo, la cultura di un web sostenibile è il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani“La digitalizzazione è una tecnologia fantastica se usata in modo intelligente ma anch’essa non è gratis energeticamente: si stima produca circa il 4% della CO2 totale, gli aerei fanno il 2%, il trasporto leggero fa l’8%, quindi il digitale ha un peso specifico consistente”.

Il tool per scoprire quanto inquina il tuo sito preferito

Per capire, in modo concreto, di cosa stiamo parlando basta vedere da questo tool quanto inquina il tuo sito preferito: https://www.sitigreen.it (In fondo all’articolo, la classifica di alcuni siti web tra i più green).

Il tool è stato realizzato da Piano D  prima web agency in Italia partner certificato di The Green Web Foundationfondazione internazionale che si occupa di sensibilizzare il mondo sul web sostenibile e ha come obiettivo quello di alimentare l’80% dei siti attraverso energie rinnovabili entro 5 anni.

“Indicizzazione sui motori di ricerca, velocità del sito e design vanno a braccetto con la sostenibilità digitale”, ci spiega Nicola Bonotto, co-founder e responsabile produzione di Piano D.

“Perché più un sito web è green”, aggiunge, “minore batteria, e quindi energia elettrica, consumano i dispositivi degli utenti”. Come mai? “Le persone raggiungono con più velocità la pagina web, perché pesa pochi megabyte grazie ai contenuti testuali e multimediali leggeri – come il formato WebP per le immagini – e il risparmio energetico si ha anche grazie a server con basso consumo energetico. Questi piccoli risparmi energetici si accumulano nel tempo ed hanno un doppio vantaggio: l’utente trova quello che cerca in poco tempo e consuma meno energia”.

“Possiamo suddividere”, continua Bonotto, “la realizzazione di un sito web sostenibile in 3 fasi:

  • Il cloud hosting dotato di server green. Noi abbiamo scelto il cloud di Seeweb, perché le sue le server farm sono tutte alimentate da energia rinnovabile.
  • Il trasporto del dato dal server all’utente. Più il server è vicino geograficamente all’utente, meno dispositivi dovrà attraversare il dato.
  • La realizzazione del sito web secondo logiche di sostenibilità: il cosiddetto“Sustainable Web Design”.

Nicola Bonotto (Piano D): “Ecco come realizziamo un sito web che produce meno C02e con migliori performance”

“Per dar vita a un sito web sostenibile”, racconta Nicola Bonotto, “oltre ai classici parametri di ‘time load budget’ (tempo massimo entro il quale la pagina web deve caricarsi) e ‘page weight budget’ (peso massimo in Megabyte della pagina web) fissiamo un ‘carbon budget’ (un tetto massimo di CO2   che la pagina può emettere) ed analizziamo il suo impatto ambientale grazie a una serie di parametri internazionali. Per fare questo ci basiamo anche su sitigreen.it, un tool da noi realizzato, in lingua italiana, grazie alle API e all’algoritmo del più famoso ‘Website carbon calculator’, per sviluppare maggiore consapevolezza sul web sostenibile in Italia.

Dunque, un sito web più inquina, più produce C0e più risulta lento, perché ha contenuti non leggeri con lo svantaggio per l’utente di impiegare più tempo per accedere alle pagine e consuma più batteria dei device. Un sito green non ha, quindi, solo vantaggi ambientali ma anche effetti positivi a livello di prestazioni e di user experience che si traducono anche in una migliore visibilità sui motori di ricerca.

“L’impatto ambientale di un sito web va, però, distinto tra un sito di notizie, per esempio e una landing page, perché la mole dei contenuti pubblicati è diversa”, sottolinea Bonotto. “Per cui non c’è un unico tetto di C0per tutti i siti web, ma in base alle sue caratteristiche noi lo rendiamo meno inquinante, grazie a un green hosting e al web design sostenibile con cui miglioriamo le performance del sito web in modo da renderlo più leggero e veloce”.

“Dal 2015 abbiamo scelto Seeweb”, conclude Nicola Bonotto, “perché è un partner ideale per il nostro obiettivo di realizzare siti web sostenibili in quanto utilizza energia rinnovabile al 100% per le server farm”.

Chiara Grande (Seeweb): “Le nostre server farm sono tutte alimentate da energia rinnovabile e non usiamo acqua a perdere grazie ai nostri sistemi a circuito chiuso”

“Non possiamo non dire che i data center sono molto, molto energivori”, esordisce Chiara Grande di Seeweb. “Ed ora”, continua, “si va verso direzioni di ancora maggiore efficientamento dell’elaborazione di grossi volumi di informazioni e quindi alla ricerca di performance sempre più elevate. Lavorare alla sostenibilità è quindi estremamente importante”.

“In Seeweb”, ci conferma Chiara Grande, “le server farm sono tutte alimentate da energia rinnovabile e insieme a questo non usiamo acqua a perdere grazie ai nostri sistemi a circuito chiuso. Abbiamo inoltre da tempo attivato un processo virtuoso di riutilizzo dell’hardware grazie a partner qualificati. “Soprattutto”, conclude Grande, “siamo da sempre sensibili a questo tema e non solo oggi, in piena emergenza climatica: ci siamo certificati ISO 14001 ormai tantissimi anni fa”.  

La ISO 14001 è lo standard sui sistemi di gestione ambientali più diffuso al mondo che definisce i requisiti più importanti per individuare, controllare e monitorare gli aspetti ambientali di qualsiasi organizzazione che abbia una politica ambientale. 

La progettazione di un’infrastruttura a basso consumo energetico è in grado di ridurre i consumi ed i costi collegati quasi del 90%: oggi il consumo energetico per ogni singolo sito web, in generale, è pari a 0,05 Watt su una media generale di mercato che si attesta sui 0,2 Watt.

La ricerca di un’efficienza energetica per i siti web, oltre ad essere un’azione eticamente corretta e perseguibile, rappresenta anche una riduzione dei costi per l’azienda e una migliore usabilità per gli utenti.

Il digitale sostenibile è vantaggioso sotto tutti i punti di vista. È fondamentale percorre questa strada tutti insieme.

Ecco alcuni tra i siti web più green

  1. Dezeen, magazine online: emette circa 0,00g di CO2. Ha da poco avviato una campagna di riduzione dei propri consumi e delle proprie emissioni puntando alla “net zero” entro il 2025.
  2. Red-Inc: azienda di forniture per ufficio sostenibile ed ecologica. Emette circa 0,23g di CO2. È più pulito del 83% dei siti web testati fino ad oggi ed è ospitato su una server farm green.
  3. Cutting Trading International. Il sito web emette circa 0,78g di CO2. È più pulito del 56% dei siti web testati fino ad oggi ed è ospitato su una server farm green.
  4. Samo Industries. Il sito web emette circa 0,81g di CO2. È più pulito del 55% dei siti web testati fino ad oggi ed è ospitato su una server farm green.
  5. Organic Basics: azienda di abbigliamento nord europea. Il sito web emette circa 0,30g di CO2. È più pulito del 79% dei siti web testati fino ad oggi ed è ospitato su una server farm green.
  6. Volkswagen Canada: versione del sito appositamente creata per essere in linea con l’ottica green delle automobili elettriche in vendita. 
    L’impatto ambientale dei sei siti web è stato valutato con sitigreen.it.

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