“Il 5G non riguarda soltanto le telecomunicazioni, perché i suoi benfici saranno evidenti per lo sviluppo di diversi settori verticali: dall’Automotive alla Sanità, dalle Utilities ai Trasporti con un impatto positivo su nuovi business e posti di lavoro grazie ad un effetto moltiplicatore importante”. Così Giancarlo Capitani, presidente di NetConsulting cube, all’evento 5Gitaly in corso al Cnr, la full immersion sul 5G organizzata da Cnit (Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni) e Supercom.
Capitani ha sottolineato l’effetto positivo indotto in termini di creazione di fatturato aggiuntivo grazie al 5G, quantificato in 116 miliardi di euro al 2025 nell’Ue, di cui 16 miliardi in Italia e 186mila nuovi posti di lavoro nel nostro paese.
Ma perché ciò avvenga, “è necessaria una nuova politica industriale nel paese – ha aggiunto Capitani – Bisogna favorire il dialogo fra pubblico e privato, fra Tlc e mondo pubblico” per chiudere il gap digitale che pesa sul nostro paese, al quart’ultimo posto nell’indice Desi, il ranking europeo della digitalizzazione.
Sull’Italia pesa un gap di connettività, una dgitalizzazione a acchia di leopardo che tuttavia potrà essere limitata grazie alla “triade composta da Cloud, IoT e Mobile – ha detto Capitani – che rappresenta il traino per la crescita”, come dimostrano nuovi progetti in atto in diversi settori come la cybersecurity, il Cloud, le Mobile solutions, i Big Data e appunto l’IoT.
“Il 5G è l’infrastruttura abiltante della trasformazione digitale – aggiunge Capitani – il 5G può giocare un impatto strategico per ridurre il gap di copertura ultrabroadband del Paese”, stimolando peraltro la nascita di nuove startup, la nascita di nuovi servizi digitali per i cittadini e la digitalizzazione delle imprese.
