“Il 5G non sarà solo velocità di connessione, ma saranno tante applicazioni in una pluralità di settori. E questo amplierà le possibilità di attacchi informatici e, a differenza del 3G e 4G, gli standard di sicurezza per la quinta generazione saranno embededd”, ha detto ai nostri microfoni Sandro Dionisi, Responsabile ICT Risk Management – TIM , in occasione del ‘5G Italy – The Global Meeting in Rome’, la conferenza che si è tenuta dal 4 al 6 dicembre 2018 al CNR di Roma, promossa dal CNIT e organizzata da Supercom insieme a Key4biz. Dionisi ha partecipato al panel Sicurezza e 5G. (Vai all’articolo: 5GItaly. Reti 5G tra nuovi Verticals e sicurezza nazionale)
“Molte delle tecnologie che saranno utilizzate per il 5G”, ha aggiunto Sandro Dionisi, “il cloud, soluzioni open source, alla virtualizzazione, da un lato ampliano la superficie che può essere attaccata e dall’altro possono essere strumenti di applicazione per contrastare gli attacchi informatici. Si passerà quindi da un approccio difensivo a un proattivo nel campo della cybersecurity”. “Occorre quindi concretizzare i principi privacy e security by design sia negli oggetti connessi (IoT) sia nelle infrastrutture delle reti, che stiamo realizzando”.
