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5GIA e AIoTI, smart networks fondamenta del mercato unico digitale

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Favorire lo sviluppo delle nuove reti di comunicazione, sia dal punto di vista infrastrutturale, sia dei servizi. Questo l’obiettivo di massima del progetto portato avanti dall’Alliance for Internet of Things Innovation (AIoTI) e 5G Infrastructure Association (5GIA), con l’obiettivo di mostrare i vantaggi e le potenzialità dell’impatto socioeconomico legato ad un approccio collaborativo nel quadro del programma Horizon Europe, il prossimo strumento di finanziamento dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione per il periodo 2021-2027.

Si tratta della piattaforma d’azione comune alle due organizzazioni, “Joint 5G IA – AIOTI Vision on Future Networks, Services and Applications”, che indica nelle smart networks, nelle software technologies, nell’intelligenza artificiale e nell’automazione delle reti, la possibilità di sfruttare nuove opportunità di crescita, economica e sociale, declinata attraverso diversi livelli di innovazione: smart city, smart living, smart energy, smart industry, smart mobility, smart buildings, smart community.

L’Europa ha l’occasione di dimostrarsi all’avanguardia nel settore delle smart networks e delle tecnologie intelligenti, ha dichiarato in una nota Kees van der Klauw, Presidente di AIoTI: “L’arrivo del 5G e della Next Generation Internet o NGI aprirà ulteriori opportunità per l’economia digitale, ma centrale rimane la necessità di affrontare le sfide future legate all’impiego di tecnologie intelligenti con un modello di cooperazione teso a sviluppare sinergie efficaci e nuovi modelli di partnership”.

In un contesto del genere, infrastrutture e applicazioni sono strettamente interdipendenti. Le reti di prossima generazione saranno il sistema nervoso diffuso della NGI e di altre reti commerciali, nonché la piattaforma centrale sui cui si baserà l’evoluzione 4.0 delle industrie verticali.

Una società avanzata è centrata sull’interconnessione permanente di oggetti e reti intelligenti, che poi andrà anche a definire il valore finale dei prodotti.

L’internet delle cose, secondo le due associazioni, è di fatto una delle aree di innovazione più grandi e ricche di opportunità al mondo, perché riesce a combinare assieme diverse altre tecnologie, architetture addirittura, dispositivi, oggetti e gadget elettronici.

La trasformazione digitale dell’Unione europea è possibile solo a partire dall’abbattimento dei silos e dalla nascita di sinergie più efficaci, nonché di combinazioni strategiche tra segmenti di un’unica trasformazione, come IoT, IA, big data, robotica”, si legge nella nota che accompagna l’accordo di collaborazione.

Se innovazione ci sarà, essa passerà inevitabilmente per la collaborazione e lo scambio di esperienze e soluzioni in seno all’Unione e tra gli Stati membri: “Solo così potremo davvero dar vita ad un ecosistema digitale diffuso e avanzato, che possa favorire lo sviluppo di una società e di un’economia funzionali al mercato unico digitale dell’Unione, strumento di crescita utile ad affrontare le grandi sfide del futuro: privacy, sicurezza, innovazione, resilienza, sostenibilità, competitività”.

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