Uno dei ruoli che più di altri può essere influenzato, in maniera ottimale, dall’IA riguarda il processo giudiziario. Come può andare una causa? Quali probabilità ci sono che un evento sia favorevole o meno? Le tecnologie di IA, con il loro potere predittivo, potrebbero essere utilizzate per rendere meno indipendente la valenza di un giudice. “L’IA può portare sicuramente un beneficio nel processo decisionale, nello specifico se si parla di efficienza. La Francia è il primo paese che si è espresso a favore dell’indipendenza di un giudice e quindi della non utilità di un’IA che possa prevedere lo svolgimento di un caso” sono le parole di Giovanna De Minico, Professoressa, Università degli Studi di Napoli Federico II, intervenuta alla conferenza. In sintesi, nella fase finale, l’intelligenza artificiale non dovrebbe entrare. “Va inserita per dare aiuto, ma non deve sostituire il giudice”.
“I diritti fondamentali sono ben protetti solo se il potere giudiziale è neutrale. Ma se i processi sono lenti la giustizia perde valore”. La sensazione, sia nel mondo del processo giudiziale che in quello generalista, è che ci sia un nuovo attore con cui a che fare. Così la pensa Roberto Basili, ex member of the Management Committees, Italian Association for Artificial Intelligence: “Noi umani siamo abbastanza resistenti nell’accettare qualcosa di diverso dal mondo naturale. Ma un uso etico dell’IA implica innanzitutto la chiarezza su cui l’intelligenza artificiale si basa, quello che fa e ciò a cui punta. Serve un nuovo meccanismo di relazione. Siamo dinanzi ad una tecnologia che creerà nuovi competitor per le nostre competenze. È uno switch prima culturale e poi organizzativo”.
“Ovviamente, l’IA contribuirà allo sviluppo perché produrrà contenuti di alto valore che le reti potranno utilizzare. La vera sfida è rendere le infrastrutture capienti. Chat GPT funziona bene perché ha letto molteplici conversazioni. Dobbiamo accettare il fatto che queste macchine sanno molte cose”.
Sulla stessa falsariga Nello Luzi, Telco & Media Executive Director, Engineering Group, quando afferma che: “L’IA trova applicazione nel 5G. In futuro vedremo molte applicazioni in cui 5G e IA si combineranno per creare nuovi modelli di business. Engineering ha un approccio molto attento, il tema è sempre sulla base di conoscenza delle applicazioni. Abbiamo un settore specifico di studio sulla tecnologia generativa, avendo anche realizzato un nostro Large Language Model (LLM), un’applicazione molto simile a ChatGPT, ideata su esigenze specifiche dei nostri clienti”.