Limitare l’uso del contante, promuovendo a tutto tondo l’uso della moneta digitale; un maggior utilizzo dell’intelligenza artificiale, soprattutto nella Pubblica Amministrazione. Fibra ottica in tutti gli edifici della PA, con particolare attenzione a scuole e strutture socio sanitarie e amministrazioni locali per favorire la digitalizzazione del pubblico impiego e lo smart working, e l’accesso universale ai dati pubblici, un tesoro troppo spesso non utilizzato. L’accelerazione della fibra su tutto il territorio, anche nelle aree fuori mercato, e quella del 5G, con l’innalzamento dei limiti di emissione. Sussidi per l’accesso al web per le fasce deboli.
Le priorità del CTS
Sono queste le priorità del neo ministro alla Transizione digitale Vittorio Colao, ex Ceo di Vodafone Group, che nella sua nuova veste ufficiale nel Governo Draghi, si ispirerà certamente al piano di rilancio già consegnato a giugno al premier Giuseppe Conte in seno al Comitato tecnico scientifico da lui presieduto e al quale partecipava anche il neo ministro alla Transizione ecologica Roberto Cingolani.
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Fibra e 5G universali
In particolare, nel documento del Comitato tecnico Scientifico (CTS) consegnato al Governo Conte a giungo si chiedeva, fra le altre cose, la diffusione della fibra nelle aree grigie del Paese e il superamento dei blocchi ammnistrativi da parte dei sindaci nei confronti delle antenne 5G. Un superamento che si è poi concretizzato con il Dl Semplificazioni.
Recovery Plan da riscrivere
A questo punto, sarà interessante verificare in che modo si muoverà Colao forte dei fondi in arrivo per il Recovery Plan. Di certo, il neo ministro contribuirà attivamente alle scelte sull’allocazione delle risorse riservate alla banda larga e al digitale che nel vecchio piano del Governo Conte (da riscrivere) erano di appena 4,2 miliardi di euro. Una cifra considerata insufficiente da Asstel e da molti esperti convocati la scorsa settimana in Commissione Trasporti alla Camera.
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