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5G, verso la giga society con oltre 570 milioni di connessioni nel 2023

Dobbiamo garantire connettività alle nostre città, alle imprese e a tutto il tessuto economico di ogni singolo Paese, solo così la trasformazione digitale riuscirà a dispiegare tutto il suo potenziale in termini di innovazione, crescita, sostenibilità ed inclusione.

Per raggiungere questo fondamentale traguardo, servono investimenti e regole chiare. Reti di comunicazione avanzate che abilitino le nuove industrie 4.0, le auto a guida autonoma e connesse in rete, l’internet delle cose, la cyber sicurezza, l’automazione ad ogni livello (dalle imprese alle abitazioni, passando per i servizi pubblici), un nuovo ecosistema dei servizi.

Parliamo di promuovere gli investimenti nelle reti ad altissima capacità e accelerare l’accesso pubblico dei cittadini europei al wifi (progetto europeo WiFI4EU). In sostanza, stiamo affrontando le sfide poste dalla gigabit society (o giga society), dal 5G, dalla banda ultralarga e dall’internet superveloce.

Il piano dell’Unione europea per il 5G e la super connettività, lanciato nel 2015, si dotava di un fondo decennale per le nuove reti di comunicazione da 500 miliardi di euro (2016-2025). Una cifra enorme, che però è già stata bollata come “non sufficiente” e sappiamo oggi che per portare a termine tutti gli interventi individuati da Bruxelles servono altri 155 miliardi di euro circa.

Tre gli obiettivi di massima che dovremmo cercare raggiungere nei prossimi anni: tutte le famiglie europee, nelle zone rurali o urbane, dovrebbero avere accesso a una connettività che offra velocità di download di almeno 100 Mb/s, che poi può passare all’ordine dei gigabit al secondo (Gb/s); contemporaneamente, tutte le aree urbane e le principali strade e ferrovie dovrebbero avere una continuità di copertura delle reti 5G; entro il 2020, il 5G dovrebbe essere in commercio almeno in una grande città di ogni Stato europeo.

Secondo i calcoli della Commissione europea, gli investimenti mobilitati da questo programma potrebbero far aumentare il PIL degli Stati membri di 910 miliardi di euro e creare 1,3 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2025.

Il piano per la diffusione del wifi in tutte le città europee, denominato WiFi4EU, ha l’obiettivo invece di offrire connettività a migliaia di spazi pubblici, generando da 40 a 50 milioni di connessioni wifi al giorno.

Proprio su questi argomenti c’è un nuovo studio di Strategy Analytics, “Worldwide cellular user forecasts 2018-2023”, pubblicato nei giorni scorsi, che ha stimato in 9 miliardi gli utenti attivi (abbonamenti) di servizi wireless entro il 2023, con un aumento del 17% rispetto ad oggi (7,7 miliardi).

Cresceranno anche i ricavi, che quest’anno dovrebbero essere pari a 856 miliardi di dollari (+1,1% sul 2017) e nel 2021 a 881 miliardi di dollari (solo il 3% in più rispetto al dato atteso per il 2018).

Bene anche il trend atteso per il 5G, che dai 5 milioni di utilizzatori del 2019 passerà ai 577 milioni del 2023, in termini economici il 10% dei ricavi complessivi del mercato dei sistemi di connettività.

Nonostante siamo davvero alle porte della nuova era del 5G, i ricercatori di Strategy Analytics considerano il 4G ancora uno standard in crescita e la sua possibile evoluzione nelle forme LTE-Advanced e LTE-Advanced Pro è considerata in grado di generare almeno 2 miliardi di nuove connessioni tra il 2018 ed il 2019.

Le più recenti stime sulle tecnologie e sui servizi per il 5G indicano un mercato che nel 2025 potrebbe arrivare a valere più di 251 miliardi di dollari, si legge in un recente documento Netscribes.

Per quanto riguarda le infrastrutture necessarie alla diffusione dei servizi 5G, uno studio Market Reports Center ha calcolato per il 2025 un monte investimenti attorno ai 30 miliardi di dollari, con un tasso di crescita annuo anche del 70% (Carg 2017-2030).

Secondo le prime stime sui potenziali impatti del 5G sulle economie dell’ecosistema digitale, infine, Adobe Digital Insights ha calcolato in 12 miliardi di dollari i potenziali ricavi della mobile commerce a livello globale entro i prossimi 3 anni

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