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5G, Usa e Ue in ritardo. Cina e Corea del Sud invece corrono

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Gli Stati Uniti stanno perdendo terreno nella corsa globale al 5G, mentre Cina e Corea del Sud stanno prendendo il largo, e anche l’Europa (rappresentata da Regno Unito, Germania e Francia) resta indietro e si trova in seconda fila, occupando rispettivamente la quinta, sesta e settima posizione fra i paesi più avanzati nella corsa allo sviluppo del nuovo standard wireless, che aprirà la strada alla nuova era del 5G. E’ questa in sintesi l’immagine che emerge da un recente report di Analysis Mason, commissionato dall’associazione industriale delle Tlc made in Usa CTIA.

Il report “Race to 5G” (scarica qui il Pdf) ha messo in fila i diversi paesi sulla base dell’avanzamento complessivo del sistema paese verso lo sviluppo delle nuove reti. La Cina è in testa, visto che tutto i suoi maggiori operatori hanno fissato date precise di lancio del 5G, mentre il governo di Pechino si è impegnato a liberare almeno 100 Mhz di spettro in bande intermedie e 2000 Mhz in bande ad alta frequenza per ogni singolo provider.

Gli Stati Uniti sono indietro, in terza posizione nel ranking di Analysis Mason. I ritardi riguardano in primo luogo l’allocazione di spettro intermedio. Non sono previste assegnazioni per il mobile nelle frequenze 3-24 Ghz. In altre parole, gli Usa hanno per ora perso la corsa al 5G, dopo i fasti dell’era 4G che in passato ha contribuito in maniera sostanziale alla crescita del Pil iniettando un totale di 100 miliardi di dollari nel sistema economico americano e portando una crescita dell’84% dei posti di lavoro nel settore del wireless, secondo altri dati forniti da Recon Analytics.

Un’epoca, quella del 4G, che di contro ha pesato in Europa per il lancio ritardato delle nuove reti.

Tornando al report di Analysis Mason, per quanto riguarda Regno Unito, Germani e Francia, secondo gli analisti questi tre paesi non sono riusciti a mostrare una forte leadership nello sviluppo del 5G. Un solo operatore in Francia si è impegnato a realizzare nuove reti 5G entro il 2020. In Germania nessun operatore ha fatto altrettanto. Secondo il report, un altro fattore critico in Europa riguarda la mancata identificazione di bande standard in alta frequenza per il 5G a livello Ue. Il Regno Unito ha condotto il primo step dell’asta 5G sui 2.3 e 3.4 Ghz a marzo, mentre la Germania ha in programma una nuova asta 5G quest’anno. L’Arcep in Francia dal canto suo sta cominciando a rilasciare le licenze per i primi test commerciali su rete 5 G in alcune città francesi.

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