Il report è stato inviato ad aprile al Pentagono e ora se ne conosce il contenuto, diffuso dal Financial Times: “Gli Stati Uniti sono indietro nello sviluppo delle ultime tecnologie e nella definizione di standard globali per il 5G”. L’amaro verdetto per gli statunitensi è motivato da chi ha realizzato il documento, che descrive un mondo tecnologico in cui gli Usa, lungi dal dominarlo, rischiano di diventare sempre più marginali. “Il paese che possiede il 5G possiede molte innovazioni e stabilisce gli standard per il resto del mondo. Al momento non è probabile che questo Paese sia gli Stati Uniti”, sentenzia il rapporto, che spiega così la supremazia cinese sulla tecnologia mobile di quinta generazione: “l’apparecchiatura cinese è più economica e in molti casi è superiore ai suoi concorrenti occidentali”.
Il bando di Trump a Huawei il mese dopo il report consegnato al Pentagono
Rewind. Se riavvolgiamo il nastro della tech war Usa-Cina, sapendo che il report per il Pentagono è stato consegnato ad aprile, ci accorgiamo ora che il bando di Donald Trump contro Huawei è scattato il mese successivo, precisamente il 15 maggio. Molto probabilmente il documento è stata la “goccia che ha fatto traboccare il vaso” e spinto il presidente degli Usa ha dichiarare l’emergenza tecnologica nazionale, impedendo alle società americane di utilizzare apparati di telecomunicazioni prodotti da aziende straniere che comportano dei rischi per la sicurezza del Paese: un provvedimento, dunque, pensato in chiave anti-cinese. Infatti, nelle ore successive al decreto di Trump, il Dipartimento del commercio ha inserito la società di telecomunicazioni cinese e le sue 68 affiliate non statunitense nella lista nera.
Huawei: ‘Il ban degli Usa? Un impatto da 30 miliardi di dollari’
Nonostante il ban sia ora sospeso fino al 19 agosto (e può essere anche prorogato), Huawei ha già quantificato l’impatto sul business della società: le costerà una perdita di 30 miliardi di dollari, una fetta importante della torta complessiva dei ricavi, pari a 107 miliardi di dollari nel 2018.
Ma perché gli Stati Uniti hanno perso la leadership nella tecnologia delle telecomunicazioni? Tra le cause indicate infine dal report consegnato al Pentagono, c’è la mancanza di investimenti. La Cina ha speso 180 miliardi di dollari negli ultimi cinque anni e ha 10 volte più stazioni di base 5G degli Usa. Invece, osserva il rapporto, le Tlc americane hanno troppo debito per intraprendere gli enormi investimenti necessari per costruire il numero di stazioni base richieste.
Così la Cina ha lanciato il guanto di sfida al mondo, in primis agli Stati Uniti, per raggiungere entro 6 anni la supremazia tecnologica nel mondo, a partire dal 5G.