Spettro radio

5G, Ue e Usa accelerano sulla liberazione delle frequenze

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Due annunci separati, ma stesso obiettivo per Europa e Stati Uniti. Liberare spettro radio e accelerare nella corsa al nuovo standard wireless.

L’Unione Europea e gli Stati Uniti accelerano sull’allocazione di nuove porzioni di spettro radio da destinare al 5G. In separata sede, Europa e Stati Uniti stanno avviando la liberazione di nuove risorse spettrali per non perdere il treno del nuovo standard wireless a vantaggio di Cina, Corea del Sud e altri paesi asiatici che sembrano in questo momento più avanti nello sviluppo della nuova tecnologia.

5G, l’accelerazione negli Usa

La scorsa settimana, in contemporanea con il Mobile World Congress di Barcellona, esponenti repubblicani e democratici del Congresso Usa hanno preannunciato l’ok alle richieste di Ajit Pai, presidente della FCC (Federal Communication Commission), che chiede a gran voce di procedere in tempi stretti a due aste 5G entro il 2018. La richiesta di Pai prevede inoltre il pagamento anticipato delle frequenze e una serie di misure per accorciare al minimo i tempi burocratici per la realizzazione delle nuove reti. La proposta di legge sarà votata oggi al Congresso Usa e se come previsto passerà consentirà di pianificare entro l’anno la doppia asta per l’assegnazione della banda 28 Ghz e 24 Ghz (a novembre). La FCC ha fretta di procedere a Ajit Pai è entrato in pressing sul Congresso, fissano al 13 maggio il termine ultimo entro il quale la politica deve assolutamente dare il via libera alla doppia asta. Un altro obiettivo della FCC è di aprire al più presto anche la banda 3.7-4.2 Ghz al 5G.

 

5G, l’accelerazione nella Ue

Sempre la scorsa settimana, il trilogo dell’Unione Europea (Consiglio, Parlamento e Commissione) hanno trovato un accordo per fissare ad almeno 20 anni la durata delle licenze d’uso delle frequenze radio. Un compromesso rispetto alle richieste della industry delle Tlc, che da tempo spinge per alzare ad almeno 25 anni la durata dei diritti d’uso delle risosrse spettrali, ma comunque questa decisione consente (in linea teorica) di liberare lo spettro 5G a partire dal 2020 in tutta l’area Ue (come previsto dall’action plan della Commissione Juncker).

Come negli Usa, anche nella Ue per il 5G si punta in prima istanza sulla banda 3.6 Ghz e sulle onde millimetriche in banda 26 Ghz. La banda 3.6 Ghz sarà probabilmente meglio strutturata per veicolare il segnale mobile degli smartphone, mentre i 26 Ghz saranno presumibilmente utilizzati per l’hardware del Fixed Wireless posizionato in un punto fisso specifico.

Entrambi gli accordi, quello statunitense e quello europeo, dovrebbero quindi accelerare l’avvento delle auto a guida autonoma, delle smart city, della realtà virtuale completamente wireless, e dei servizi mobili ultraveloci.

Vedremo se effettivamente sarà così.

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