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5G, Telco Ue all’attacco: fair share per le Big tech che superano il 5% del traffico

I grandi generatori di traffico su rete Internet, quelli che per intenderci producono più del 5% del traffico totale, paghino alle telco Ue un equo compenso (fair share) per la realizzazione delle nuove reti in fibra e 5G.

E’ questa la richiesta delle principali telco europee, che tramite GSMA ed ETNO chiedono alla Commissione Europea un intervento legislativo, in una proposta comune depositata come commento alla consultazione pubblica in materia che chiuderà venerdì prossimo.

La proposta, vista da Reuters, è stata firmata da big delle Tlc come Telefonica, Orange, Vodafone, Deutsche Telekom e Tim.

Fissata la soglia di traffico

Stabilendo questa soglia del 5% del traffico, la proposta mira a garantire che solo le imprese con un impatto sostanziale sul traffico di rete siano obbligate a contribuire al finanziamento del 5G e dell’introduzione della banda larga.

Questa consultazione in corso ha implicazioni significative per il futuro dell’implementazione del 5G in Europa e ha raccolto una notevole attenzione da parte delle parti interessate del settore delle telecomunicazioni.

Fair share, battaglia di anni

Da anni le grandi telco Ue pressano Bruxelles perché imponga un contributo obbligatorio alle Big Tech per il roll out delle reti. Nel mirino ci sono i grandi player di Internet come Alphabet (Google), Meta (Facebook e Instagram), Netflix, Apple, Amazon e Microsoft che insieme rappresentano il 57% del traffico totale.

Senza un equo contributo delle Big Tech, gli obiettivi di copertura fissati dalla Ue (100% di copertura a banda ultralarga ad 1 Giga entro il 2030) sono a rischio, secondo le telco.

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