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5G, tecnologia chiave per l’internet delle cose

5G

La connessione 5G sarà l’elemento chiave per lo sviluppo definitivo dell’internet of things (IoT) e per la raccolta dei big data. A partire dal 2020, la nuova generazione di rete mobile avrà una capacità di 10 Gbit/s (centinaia di volte superiore al 4G), che consentirà ad operatori e utenti di connettere in rete centinaia di migliaia di dispositivi elettronici per km quadrato.

In tal modo il 5G potrà essere un’ulteriore spinta per il panorama smart cities italiano ed internazionale, perché tramite le soluzioni cloud, IoT, sensoring e big/open data, si potranno offrire ai cittadini e le aziende servizi avanzati per la realizzazione della digital economy.

Di tutti questi argomenti e della futura ‘full connected society’, se n’è parlato ieri a Torino presso il TILab, il centro di ricerca e innovazione del Gruppo Telecom Italia, in occasione dell’appuntamento internazionale “5G: what’s myth and reality?”, che ha visto protagonisti operatori telco e specialisti del settore per la definizione dello standard della telefonia mobile di nuova generazione.

All’incontro hanno partecipato Roberto Opilio, Direttore Operations di Telecom Italia, Gabriela Styf Sjoman, Responsabile Engineering & TILab di Telecom Italia, Sandro Dionisi, Responsabile Global Advisor Services di Telecom Italia, Rachid El Attachi, Head of Network Strategy di Deutsche Telekom, Jonas Näslund, Head of Radio Strategy di Ericsson, Maziar Nekovee – 5G Europe Chief Researcher di Samsung, Arnaud Vanparys – Head of Network Innovation di Orange, Artur Wachtel – 5G Global Strategy Supervisor di Huawei, Volker Ziegler – Chief Architect Technology and Innovation di Nokia.

TIM, con questa iniziativa, si conferma tra le aziende capofila nella ricerca e nel processo di definizione dello standard del 5G, con la sua partecipazione a gruppi d’interesse e standard internazionali (NGMN, 3GPP, ITU), a diversi progetti europei (tra cui, iJoin, MiWaves e i nuovi XHaul, FlexGware, FANTASTIC5G e METIS 2) e ad iniziative sperimentali sviluppate anche con alcune università.

Tra i diversi servizi un’attenzione particolare è stata dedicata all’internet of things: dai sensori ultra leggeri e a bassissimo consumo inseriti all’interno del tessuto degli abiti per controllare la nostra salute (temperatura, pressione sanguigna, battito del cuore, etc,), ai sistemi automatici di controllo del traffico stradale e della guida assistita di veicoli, alla trasmissione real time di video ad altissima qualità.

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