Gli Stati Uniti rischiano di perdere la corsa globale al primato nelle reti 5G. Per questo è tempo che il Paese si dia un programma, un percorso ben definito anche sul fronte delle prossime gare per l’assegnazione di spettro aggiuntivo, per non perdere terreno rispetto all’agguerrita concorrenza che arriva dalla Cina (che sul 5G ha già annunciato investimenti per 400 miliardi di dollari); dagli Emirati Arabi; dalla Corea del Sud (che già il mese prossimo testerà il 5G in occasione delle Olimpiadi), dal Giappone e dall’Unione Europea, che puntano al 2020 per il lancio delle prime reti commerciali.
L’appello di Jessica Rosenworcel, commissario della FCC
L’appello agli Usa arriva da Jessica Rosenworcel, commissario democratico della FCC (Federal Communication Commission), nominata da Obama nel 2012 e riconfermata nel 2017 con Trump, in un intervento sul sito specializzato Techcrunch.com, mette in guardia gli Stati Uniti. Il paese, all’avanguardia del wireless finora con il 4G, è molto più a rischio per il futuro “tanto più che in questo momento non sono in programma “nuove aste per l’assegnazione di spettro” aggiuntivo.
Il Commissario della Fcc ricorda come il primato Usa nel 4G abbia pagato forti dividendi all’economia americana, sistemi operativi di aziende a stelle e strisce girano su 9 smartphone su 10 a livello globale “e i nostri servizi wireless generano 400 miliardi di dollari di attività economica annua”, scrive Rosenworcel. Benefici immensi per il paese con il 4G, ma “non è tempo di sedere sugli allori”, aggiunge, visto che la nuove generazione del wireless sarà profondamente diversa dalle precedenti, molto più veloci, con una latenza minima, e apriranno le porte alla nuova era dell’Internet of Things, dalle auto senza conducente alla realtà virtuale.
“Sulla carta il 5G è una priorità, nella Strategia per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti presentata lo scorso anno c’è un richiamo diretto alla prossima generazione di servizi wireless”, scrive il commissario, secondo cui però bisogna passare dai proclami all’azione.
Alte frequenze in stallo?
Due anni fa gli Usa sono stati i primi ad aprire le alte frequenze al 5G, ma da allora “la situazione è in stallo”, scrive il commissario, perché non c’è alcuna gara per l’assegnazione di frequenze 5G in programma. “Dobbiamo fissare una gara subito”, scrive Rosenworcel, “il mondo non aspetta. La Corea del Sud ha fissato la gara per la banda 28 Ghz a ottobre di quest’anno, se non prima”. Il commissario Usa sprona il paese a fare presto, per mantenere il primato. Ma la FCC dovrebbe fissare un calendario preciso su “quando e come intende mettere a gara nuove risorse di spettro per i servizi 5G”, scrive il commissario FCC, proponendo di iniziare appunto con la banda 28 Ghz per proseguire poi con altre alte frequenze già identificate per il nuovo standard e mettere ordine anche nel resto dello spettro licenziato e non.
C’è da dire che per quanto riguarda le frequenze del 5G l’Italia si sta muovendo in maniera rapida e che l’asta per le nuove risorse spettrali è fissata per quest’anno.