Secondo stime della società di ricerca Analysys Mason il capex legato al 5G, ossia la spesa in conto capitale per la realizzazione globale delle nuove reti, sarà par a 10,1 miliardi di dollari nel 2020, a fronte di stime pre Covid-19 di 11,6 miliardi. Il calo secondo Analysys Mason è dovuto “alla interruzione nello sviluppo della rete” e ad una “domanda più debole da parte di consumatori e aziende nei trimestri centrali del 2020”.
Secondo la società di analisi il calo della domanda durerà a lungo e spingerà gli operatori ad aumentare l’attenzione più sulle strategie di riduzione dei costi del 5Gpiuttosto che su nuovi flussi di ricavi derivanti dalle nuove reti, che nel breve termine saranno meno presenti in conseguenza dello stallo pandemico.
Insomma, nel 2020 la situazione sarà questa ma nel 2021 la ripresa dei ricavi tornerà a galoppare con un capex visto a23,8 miliardi di dollari, un 10% in più rispetto ai 21,7 miliardi previsti in precedenza.
Inoltre, secondo la società di analisi la ripresa del Capex del 5G nel 2021 dipenderà comunque da due fattori: il primo, il fatto che i governi globali, sul modello cinese, inseriscano gli investimenti 5G in programmi di stimolo alla ripresa: il secondo, che la domanda per nuovi servizi 5G torni ai livelli pre-Covid 19. Ma per questo ci vorrà del tempo, visto che soprattutto nel mercato enterprise è probabile che gli investimenti vengano messi in stand by per servizi come le private network, lo smart manufacturing e l’IoT.