Non si placa il pressing americano sugli alleati che ricorrono a Huawei per realizzare le reti 5G. Il senatore repubblicano dell’Arkansas Tom Cotton ha depositato una risoluzione con cui chiede ufficialmente di interrompere tutti i rapporti di intelligence con i paesi che non escludano l’azienda cinese dalla fornitura di attrezzature per il 5G.
Lo scontro Usa-Huawei
Da tempo l’amministrazione Trump è in guerra contro Huawei, accusata di condurre attività di spionaggio all’estero per conto del governo di Pechino.
Huawei nega ogni addebito e non ci sono prove concrete che l’azienda cinese abbia condotto azioni di spionaggio nei paesi dove opera. Fatto sta, che da mesi l’amministrazione Usa sta cercando in tutti i modi di convincere gli alleati a bannare Huawei dal 5G.
L’aut aut del senatore Cotton
“Gli Stati Uniti non dovrebbero condividere informazioni segrete di valore con i paesi che consentono ad un collettore di informazioni di intelligence per conto del partito comunista cinese di operare liberamente all’interno dei suoi confini”, ha detto senza troppi fronzoli il senatore americano Cotton alla CNBC.
I cattivi rapporti fra gli Stati Uniti e Huawei risalgono già al 2012, ma sono precipitati soprattutto nell’ultimo anno con l’inasprirsi della guerra commerciale fra Usa e Cina.
Il monito di Mike Pompeo a Conte
A più riprese l’amministrazione Trump ha preso di mira l’azienda cinese, tacciata di spionaggio. E ora l’escalation del senatore repubblicano, che mette in guarda gli alleati dall’intrattenere relazioni con l’azienda, con una non troppo velata minaccia: “considerate le conseguenze dei vostri interessi nazionali”, ha detto Cotton agli alleati. Il senatore di fatto non fa che ribadire ancora una volta, con toni sostenuti, quanto già richiesto dal segretario di Stato Mike Pompeo al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Pompeo che da tempo dice come sia difficile per gli Usa mantenere rapporti con i paesi che accettano l’uso delle attrezzature di Huawei nella nuova infrastruttura 5G.
L’allarme del Copasir
La richiesta di Trump agli alleati per ora non ha avuto troppa fortuna. E’ vero che Australia e Giappone hanno escluso Huawei da contratti governativi, ma alleati chiave come il Regno Unito e la Germania hanno invece mantenuto una posizione neutrale senza escludere il fornitore cinese dal 5G. Lo stesso ha fatto l’Italia, nonostante l’allarme lanciato recentemente dal Copasir, prontamente rispedito al mittente dall’azienda cinese. Anche gli Emirati Arabi Uniti, grande alleato degli Usa in Medioriente, hanno scelto proprio Huawei per realizzare la nuova rete 5G nel paese.
Huawei primo fornitore globale
C’è da dire che Huawei è il principale fornitore di attrezzature di rete 5G e anche quello che offre tecnologie più a buon mercato, tanto da essere tacciato dietro le quinte di dumping dai produttori europei e americani. Secondo la società di ricerca Dell’Oro Group, Huawei domina il mercato globale con una quota del 28%.