LEGGI LO STUDIO PUBBLICATO DA VODAFONE UK
L’NHS ad un bivio. Quale potrebbe essere il ruolo del 5g? Lo studio di Vodafone UK
Sono passati 75 anni dalla fondazione dell’NHS (National Health Service), il servizio sanitario nazionale della Gran Bretagna, e purtroppo non si può dire che se li porti proprio bene.
Nel 2022, sono stati 347.707 i pazienti che hanno trascorso più di 12 ore nei reparti di Pronto Soccorso in attesa di un posto letto, un numero quattro volte superiore a quello dei 10 anni precedenti messi insieme. I decessi in eccesso nel 2022 sono stati i più alti degli ultimi 50 anni, mentre un numero record di dipendenti del servizio sanitario nazionale ha deciso di andarsene.
Purtroppo, gli investimenti insufficienti, la carenza di personale e la gestione del sistema a pieno regime sono stati esacerbati dalla profonda demoralizzazione e dal burnout del personale, dall’aumento della domanda di servizi e dall’impatto di Covid e influenza stagionale. La salute della popolazione è stata trascurata, così come sono stati ignorati il rallentamento dell’aspettativa di vita e un sistema di assistenza sociale in difficoltà (come riportato da un editoriale pubblicato sul The Lancet).
Un nuovo studio pubblicato da Vodafone UK, in collaborazione con WPI, si domanda sostanzialmente in che modo l’NHS passerà i prossimi 75 anni, bene o male? E come si può favorire un miglioramento della qualità del servizio?
Secondo lo studio la risposta è semplice: grazie alla tecnologia. Nello specifico: grazie alla rete di nuova generazione, 5G.
Grazie al 5G si stimano benefici per 17,5 miliardi di sterline entro il 2038
Il primo dato citato nel sommario del Report è indicativo: il 5G potrebbe garantire al sistema sanitario britannico un miliardo di sterline di risparmi annui da investire in altri settori entro il 2030, che potrebbe anche equivalere a 15.400 nuovi posti letto per cure a tempo pieno.
Tra il 2023 e il 2038 i benefici potrebbero raggiungere la cifra di 17,5 miliardi di sterline.
Due infermieri su cinque, inoltre, ritengono che la situazione generale dell’NHS potrebbe anche peggiorare proprio per la lentezza della transizione digitale del settore e quindi per i mancati investimenti in nuove tecnologie.
Tra le problematiche più rilevanti, gli operatori hanno segnalato anche una formazione insufficiente del personale per l’acquisizione delle competenze tecnologiche (29%) e tempi troppo lunghi per l’introduzione delle soluzioni tecnologiche acquisite dal sistema sanitario nazionale (28%).
Il 90% degli infermieri ritiene, secondo lo studio, che l’innovazione tecnologica e quindi anche il 5G potranno portare enormi benefici e un miglioramento sostanziale nella qualità del servizio offerto al cittadino.
Il rapporto tra medico e paziente passa in remoto, meglio o peggio?
Quando si parla di miglioramenti si intende certamente un servizio sanitario personalizzato e domiciliato, quando possibile, perché con il 5G e le altre tecnologie digitali ed informatiche sarà più semplice seguire un paziente da remoto.
Chi sta a casa sta meglio, piuttosto che passare il tempo di degenza dentro strutture sanitarie, perché si trova in un ambiente sicuro, protetto e circondato dagli affetti (discorso diverso quando l’ambiente domestico è ostile, se non proprio minaccioso).
La degenza da remoto offre al paziente il confort domestico, come detto, e al personale medico sanitario un flusso di dati costante sulle condizioni cliniche del soggetto.
L’ospedalizzazione da remoto libera inoltre posti letto per pazienti più gravi e bisognosi di cure intensive e di controllo fisico costante.
Ovviamente, ricordano i ricercatori, la tecnologia non è tutto e la visita medica di persona in alcuni (o molti) casi non è sostituibile da un monitor e qualche sensore. Ma è anche vero che molti casi sanitari potrebbero essere trattati in questo modo, cioè con una buona connessione e i dispostivi elettronici del caso.
Arrivano 11 miliardi di sterline di investimenti per le infrastrutture 5G, anche negli ospedali
Vodafone UK e Three Uk hanno annunciato un progetto di investimenti in infrastrutture 5G in tutto la Gran Bretagna per 11 miliardi di sterline entro il 2030. L’obiettivo è connettere in 5G ogni ospedale del Paese entro la fine del decennio.
Un altro studio a supporto di questi piani di investimento ha riportato che l’assistenza sanitaria è stata messa dai consumatori in cima alla lista dei settori che più trarrebbero vantaggi diretti e concreti dall’impiego del 5G (31%), davanti a quello energetico (21%) e dei trasporti ferroviari (20%).
La stessa ricerca sottolineava che il 40%dei consumatori si sono considerati “frustrati” dalla scarsa qualità del servizio sanitario nazionale negli ultimi 12 mesi.
Basterà la tecnologia a migliorare davvero il servizio sanitario pubblico e cambiare questo sentiment nazionale?