Il Regno Unito è pronto al ribaltone sul ruolo di Huawei nel 5G. La posizione aperturista di Boris Johnson, che non più tardi dello scorso mese di gennaio aveva dato un controverso via libera contingentato all’uso di apparecchiature 5G della casa cinese con un tetto massimo del 35% ed escludendo le parti core del network, potrebbe invece presto chiudere del tutto i battenti a Huawei.
Cambio di marcia
Lo ha reso noto il ministro della Cultura britannico Oliver Dowden, secondo cui le sanzioni americane nei confronti di Pechino starebbero per colpire anche la compagnia cinese. Lo scrive The Guardian, precisando che un’analisi affidata ad comitato speciale della difesa su Huawei è in via di conclusione nel Regno Unito e che probabilmente la policy di Londra nei confronti di Pechino sta per cambiare.
Le sanzioni nei confronti di Pechino riguardano anche il 5G, ha detto il ministro, e potrebbero avere delle conseguenze pratiche sull’atteggiamento di Londra nei confronti del fornitore cinese.
Possibile dietrofront
Il lavoro del comitato speciale è stato condotto dal the National Cyber Security, al quale è stato richiesto di esaminare gli effetti del ban americano di semiconduttori e software made in Usa su Huawei.
L’analisi è in dirittura d’arrivo. La preoccupazione più sentita riguarda il fatto che Huawei dovrà affidarsi a componenti nuovi e non testati, che potrebbero essere sfruttati per azioni di sorveglianza di massa o mirati da Pechino e altri.
A gennaio Boris Johnson, su consiglio dell’intelligence britannica, aveva concluso che sarebbe stato sicuro utilizzare tecnologie Huawei per il 5G a patto che il vendor cinese fosse dichiarato “ad alto rischio” e quindi soggetto ad un tetto del 35% di quote di mercato.
La fronda
Una decisione quella di Johnson molto criticata dall’amministrazione di Donald Trump e da un crescente gruppo di membri del partito conservatore ribelli, che vogliono eliminare Huawei dal mercato del 5G in Uk nel giro di due o tre anni per timori legati alla sicurezza. L’ala ribelle pensa di poter mettere in minoranza Johnson sulle nuove regole del 5G, ma sperano che il primo ministro cambi idea prima.
Una legge ad hoc sul 5G è in attesa prima della pausa estiva di luglio, anche se i ribelli potrebbero concedere qualche mese di pazienza fino a settembre.