Nei confronti della “minaccia cinese” Joe Biden non cambia registro rispetto a Donald Trump. Nulla di sorprendente, già si subodorava che il nuovo corso alla Casa Bianca non avrebbe modificato più di tanto la linea nei confronti delle aziende cinesi. Troppo strategico il 5G per semplificare la vita a Huawei, primo vendor mondiale di apparati 5G nonostante il bando americano.
Giro di vite
Il governo americano ha ulteriormente rafforzato le restrizioni sulle vendite di tecnologie a Huawei. Lo scrive la Reuters, precisando che l’amministrazione Biden ha emendato le licenze che consentivano alle imprese statunitensi di vendere prodotti alla società cinese, per restringere il novero degli articoli che possono essere usati con i dispositivi 5G.
Queste modifiche potrebbero di fatto causare l’interruzione di contratti in vigore con Huawei che sono stati chiusi mentre erano in vigore precedenti licenze che ora sono cambiate, dicono le fonti della Reuters.
No comment da parte del dipartimento Usa per il Commercio e di Huawei.
Biden sulla falsariga di Trump
C’era curiosità nei confronti dell’atteggiamento che la nuova amministrazione Usa avrebbe adottato nei confronti delle società cinesi, vista l’ostilità evidente mostrata da Donald Trump. Dall’insediamento alla Casa Bianca a gennaio il presidente Biden non si era ancora sbilanciato.
Il suo primo intervento rappresenta un inasprimento delle misure nei confronti di Huawei, che dal 2019 si trova nella blacklist di Washington come diverse altre società cinesi. Ed è per questo motivo che le aziende americane devono fare domanda al dipartimento del Commercio per ottenere speciali licenze che consentano loro di fornire prodotti (fra cui componenti tecnologiche) alle aziende cinesi.
Licenze negate
Le nuove condizioni fissate dall’amministrazione Biden rendono le vecchie licenze più coerenti con le misure stringenti adottate dall’amministrazione Trump negli ultimi giorni del suo mandato.
A gennaio l’amministrazione Trump aveva deciso di negare 116 licenze per un controvalore economico di 119 miliardi di dollari, concedendo semaforo verde soltanto a 4 licenze per un controvalore di 20 milioni, secondo il documento del dipartimento del Commercio visto da Reuters.
5G nel mirino
La gran parte delle licenze negate riguardavano tre macroaree principali: memorie, cellulari e altri dispositivi, e applicazioni di rete.
Fra il 2019 e il 2020 l’amministrazione Usa aveva concesso licenze di vendita per un controvalore di 87 miliardi in prodotti e tecnologie destinati a Huawei. Le licenze di norma durano 4 anni.
Secondo la licenza rivista entrata in vigore il 9 marzo, i prodotti non possono essere usati “con o in qualunque dispositivi 5G”: una definizione ampia che di fatto vieta che il prodotto possa finire in un dispositivo 5G anche se non ha nulla a che vedere con il funzionamento del 5G. Un’altra licenza emendata in vigore dall’8 marzo è stata vietata per qualunque utilizzo militare, 5G, infrastrutture critiche, data center aziendali, applicazioni cloud o spaziali.
Secondo il documento, circa 300 richieste di licenza sono ancora sotto esame per un controvalore di 296 miliardi di dollari.