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5G, prezzi sempre più bassi. Ma non era lo standard per le aziende?

Il costo medio del 5G in Italia è diminuito del 36% dal suo lancio nel 2021, con una flessione drastica registrata negli ultimi mesi a partire da febbraio 2024 a causa dell’ingresso sul mercato di diversi operatori virtuali. E’ quanto emerge da un’analisi condotta da Sostariffe.it, il sito di comparazione prezzi che ha svolto un’indagine su 11 operatori attivi sul mercato italiano. Un trend che non stupisce più di tanto vedendo il prezzo medio per gigabit in flessione costante, passato secondo stime Agcom da 0,47 centesimi nel 2022 a 0,38 centesimi nel 2023.

5G standard per le aziende?

Resta il fatto che questa diffusione di massa del 5G, con conseguente abbattimento delle tariffe a vantaggio dei consumatori, sembra fare un po’ a pugni con le premesse del nuovo standard mobile, che nelle intenzioni del mercato avrebbe dovuto sfondare soprattutto nel mondo aziendale e delle applicazioni industriali. Con la nascita di una serie di applicazioni verticali, basate sullo slicing – dalla sanità alla mobilità, passando per le applicazioni industriali e turistiche – e sulla diffusione capillare di nuove antenne per la rapida copertura del territorio e particolare attenzione alle reti private e a nuove applicazioni IoT.

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Al momento, le cose sono andare diversamente, tanto che il vero 5G standalone è ancora latitante nel nostro paese a vantaggio di una versione più soft dalla performance meno brillante in termini di velocità e latenza, che vede le nuove frequenze 5G viaggiare sulle antenne esistenti del 4G.

5G, tariffe particolarmente giù da aprile 2024 con ingresso operatori virtuali

Ma questo sembra che sia più che sufficiente per il segmento consumer, visto che a partire da febbraio 2024, si legge nella nota di Sostariffe.it, “il numero di operatori con offerte 5G è cresciuto drasticamente. Dalla fine del 2020, il 5G è stata un’esclusiva di TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb e Iliad. Negli ultimi mesi, però, il mercato è cambiato completamente con diversi provider virtuali che ora propongono l’accesso alla rete mobile di nuova generazione (Sky Mobile, Spusu, UnoMobile, ho. Mobile, LycaMobile, Tiscali Mobile e PosteMobile)”.

L’indagine ha confermato la possibilità di accedere a offerte sempre più ricche di Giga e, soprattutto, sempre più economiche, con tante possibilità per attivare un’offerta 5G a meno di 10 euro al mese.

Il 5G costa sempre meno

Il numero di tariffe con 5G incluso è aumentato drasticamente ed oggi il mercato propone decine di offerte 5G, con un costo medio nettamente inferiore rispetto al passato. Le rilevazioni di luglio 2024, confermano che, in media, una tariffa 5G oggi include 211 GB al mese a fronte di un costo di 11,77 euro al mese. Limitando l’analisi alle sole offerte da meno di 10 euro al mese, una “soglia psicologica” ancora di grande rilevanza per il mercato di telefonia mobile, la tariffa media ha ora un costo di 9,09 euro al mese andando a includere ben 192 GB al mese.

È interessante notare anche la differenza con le rilevazioni dell’Osservatorio dello scorso marzo 2024, subito dopo il lancio del 5G da parte dei primi operatori virtuali. La diffusione del 5G ha portato a un calo dei prezzi (a marzo 2024, infatti, il canone medio delle offerte era di 14,21 euro al mese) ma anche dei Giga inclusi (pari, in precedenza, a ben 249 GB). Anche i Giga delle offerte da meno di 10 euro hanno registrato un netto calo rispetto ai 224 GB registrati nel corso del mese di marzo.

Le differenze con i tre anni precedenti

Il cambiamento registrato quest’anno rispetto ai dati degli anni passati è evidente. L’aumento del numero di operatori (e, quindi, del numero di offerte) ha ridotto il costo medio del 5G che, nel 2021, era pari a circa 18,31 euro al mese. Nel giro di 3 anni, quindi, il canone medio delle offerte che includono il 5G si è ridotto del 36%, rendendo molto più accessibile l’utilizzo della rete mobile di nuova generazione. L’evoluzione delle tariffe 5G nel corso degli ultimi anni è riepilogata nella tabella seguente.

Resta da capire in che modo questo trend nel segmento Consumer si riverbererà nel segmento aziendale, vale a dire se si tratterà di un traino per la diffusione del 5G anche fra le nostre aziende e la nascita di nuove applicazioni verticali in diversi ambiti industriali. Certo, perché ciò avvenga però servono le vere reti 5G, quelle standalone per le applicazioni mission critical a bassissima latenza (come l’auto senza conducente), su cui però gli investimenti restano ancora con il freno a mano tirato.

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