Il ritardo nell’adozione del 4G in diversi mercati globali rischia di pesare sul decollo del 5G. Questo in sintesi il messaggio di un report condotto dalla GSMA Intelligence, secondo cui il 4G ha ancora molto da dare in termini di ricavi alle telco e che di conseguenza il refarming dello spettro radio in ottica 5g potrebbe contribuire a rallentare il deployment delle reti di nuova generazione.
10 mercati contano l’80% delle connessioni 4G
Il 4G-Lte è stato lanciato in ben 188 paesi a livello globale dal suo lancio nel 2009, ma ad oggi rappresenta la maggioranza delle connessioni wireless in appena 21 di questi paesi (11%). Il 3G resta la tecnologia wireless più comunemente diffusa nel 37% dei paesi presi in considerazione, mentre il 2G continua a dominare nel resto del mondo.
Nel 2016 i paesi che contano i maggiori tassi di adozione del 4G-Lte sono la Corea del Sud, l’Australia e gli Usa, tutti sopra il 60% del totale delle connessioni. In questi paesi avanzati l’attenzione del mercato è rivolta al passaggio al 5G.
In altri paesi, molti dei quali in Europa, lo spettro per il 4G è disponibile relativamente da poco tempo, il che non invita gli operatori al refarming di bande di spettro che potenzialmente possono fornire ancora una buona crescita dei ricavi.
In media, in due paesi su cinque che fanno parte di economie sviluppate dispongono di reti 4G, ma in 38 paesi – fra cui la Grecia, Israele e la Russia – il tasso di adozione del 4G resta sotto il 20%, anche se la copertura è molto capillare.
Nei paesi in via di sviluppo, una connessione su cinque è 4G, ma più dei due terzi si trova in Cina, che ha visto l’adozione del 4G decollare dall’8% nel 2014 al 57% del 2016.
Nel resto dei paesi in via di sviluppo la media di adozione del 4G resta inferiore al 10%.
4G, costi elevati per i device bloccano l’adozione di massa
Entro il 2020, secondo le previsioni della Gsma Intelligence, l’adozione del 4G supererà il 40% delle connessioni globali; per allora si aggiungeranno 1,6 miliardi di nuove connessioni 4G, ma per allora il 4G conterà meno del 30% delle connessioni in 150 paesi.
Alcuni paesi, come ad esempio grecia e Israele, contano già una copertura sostanziale, ma l’adozione dei nuovi servizi è lenta. A frenare la diffusione del 4g è la percezione del costo elevato dei terminali e dei servizi. E’ per questo che un calo dei prezzi potrà contribuire ad una maggior diffusione di nuove sottoscrizioni 4G, che in altri paesi, come il Messico e le Filippine ad esempio, sono frenate da una scarsa educazione digitale che non aiuta la diffusione di nuovi servizi mobili a valore aggiunto.
La Gsma raccomanda agli operatori di agire sulla leva del prezzo e incentivando tariffe bundle voce dati. Nel lungo periodo, la lenta adozione del 4G rischia di prolungare il tempo di vita del 2G e del 3G e il refarming dello spettro in chiave Lte Advanced e 5G.