Il 5G continua a crescere e di pari passo aumenta la rilevanza della banda di spettro a 6 GHz per potenziare la capacità delle nuove reti e rispondere alla crescente domanda di banda.
Al momento, la banda 6GHz non è ancora dedicata alla banda larga mobile e al 5G, ma in un futuro non troppo lontano le cose potrebbero cambiare. A livello internazionale è forte la spinta per dedicare la banda 6GHz al 5G, i principali player della industry hanno già espresso questo orientamento che sarà discusso in occasione della prossima conferenza mondiale delle telecomunicazioni WRC23 organizzata dall’Itu, l’agenzia Onu che si occupa di fissare gli standard internazionali per l’uso delle frequenze.
Ad esempio, secondo alcuni operatori in futuro (fra il 2028 e il 2030) il 6GHz sarà complementare rispetto alla banda 3.5GHz.
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Le esigenze della industry
Vodafone, ad esempio, è fra i sostenitori del 6GHz per l’ecosistema 5G per rispondere al montante utilizzo di video, che formeranno gran parte del traffico mobile in futuro. Sempre più diffusa la fruizione di video indoor o in auto.
Per questo, nella scelta delle frequenze per il 5G sono due i fattori che assumono una crescente importanza:
La capacità di penetrare all’interno degli edifici a partire dalle stazioni radio base che si trovano all’aperto e di supportare la mobilità.
Si tratta di due fattori che favoriscono l’utilizzo di frequenze più vicine ai 6GHz piuttosto che ai 100GHz.
Sulla stessa linea anche la GSMA che ha pubblicato un parere sull’importanza cruciale dello spettro 6GHz per il 5G, che secondo l’associazione avrà il potenziale di far crescere il Pil globale di 2,2 trilioni di dollari. Una crescita a rischio, però, se non sarà dedicata una parte sufficiente di banda 6 GHz al 5G.
Secondo gli enti che regolano lo spettro radio, è necessario assicurare almeno un totale compreso fra 1 e 2 GHz di spettro radio al 5G per rispondere alla crescente domanda degli utenti entro il 2030. E una larga fetta dovrebbe arrivare proprio dalla banda 6GHz, secondo la GSMA.
6GHZ alla telefonia mobile o al WiFi?
L’industria della telefonia mobile e i player del WiFi sono ai ferri corti per la banda 6Ghz.
Recentemente, i regolatori dello spettro in diversi paesi hanno deciso di riservare una parte dei 6 GHz per il WiFi. L’Unione Europea (UE) ha recentemente rilasciato 480 MHz di spettro a 6 GHz per il WiFi all’inizio di quest’anno.
Poiché l’ecosistema 5G continua a crescere è necessario rendere disponibile più spettro a 6 GHz ai fornitori di servizi in modo che siano in grado di fornire connettività ad alta velocità alle persone nelle aree remote.
Perché lo spettro a 6 GHz è fondamentale per il 5G?
L’industria mobile ritiene che sia necessario uno spettro a banda media per soddisfare i requisiti di velocità dei dati dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni (ITU) delle Nazioni Unite. La mancata disponibilità di spettro aggiuntivo renderà difficile per l’industria realizzare il pieno potenziale del 5G.
La maggior parte delle reti 5G commerciali del mondo utilizza uno spettro a banda media da 3,3 GHz-3,8 GHz. Mentre il 5G su bande basse può fornire una copertura più ampia, i fornitori di servizi hanno bisogno della banda media per garantire un’elevata capacità. Ciò è particolarmente richiesto per casi d’uso avanzati del 5G come le auto connesse e l’industria 4.0, che richiedono velocità ultra elevate e maggiore capacità.
Vantaggi e costi
Lo spettro a 6 GHz può aiutare i fornitori di servizi a soddisfare anche la crescente domanda di dati in futuro. Anche lo spettro nella banda media è fondamentale per ridurre le emissioni di carbonio e rendere il 5G più conveniente. Ciò è in linea con i risultati di uno studio globale di 36 città condotto da GSMA. Lo studio di Coleago Consulting afferma che il costo totale sarà “da tre a cinque volte superiore in un decennio nelle città in cui un deficit di 800-1000 MHz aumenterebbe il numero di stazioni base necessarie e aumenterebbe i costi di implementazione in ciascuna città da $ 782 milioni a $ 5,8”. miliardi.”
Lo spettro a banda media migliorerà l’esperienza di accesso wireless fisso (FWA) e coprirà più stazioni base con le stesse risorse.
La GSMA ha chiesto ai regolatori di rendere disponibile una media di 2 GHz di spettro nel 2025-2030 e supportare lo spettro 5G a banda media armonizzato (entro 3,5 Ghz, 4,8 GHz e 6 GHz) e facilitare l’aggiornamento della tecnologia nelle bande esistenti.
Inoltre, 23 fornitori globali, organizzazioni del settore e fornitori di servizi , tra cui GSMA, Ericsson, Huawei, Telefonica, Orange, ECTA o ETNO, tra gli altri, si sono riuniti per chiedere ai regolatori di riservare lo spettro a banda media per il 5G. Hanno rilasciato una dichiarazione congiunta per sollecitare i responsabili politici a riservare lo spettro intorno a 6 GHz per le tecnologie di telecomunicazione mobile internazionale (IMT), principalmente per l’uso solo del 5G.
Il 5GItaly di Roma
Di reti di nuova generazione, di innovazione e ricerca e del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) parlerà alla quarta edizione del 5GItaly di Roma, il Capo Segreteria Tecnica del Ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Camilla Sebastiani.
Un evento promosso dal CNIT, il Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni, che si terrà nella Capitale dal 30 novembre al 2 dicembre.
Nella tre giorni della conferenza, ampio spazio sarà dedicato all’Italia e all’Europa, in particolare, alla strategia inserita dal Governo italiano nel PNRR, che prevede l’allocazione di importanti investimenti nella digitalizzazione del paese, a partire dalle infrastrutture di rete.