Mentre si discute in questi giorni della eventuale conferma per il secondo mandato di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea, Key4biz vuole ricordare i traguardi raggiunti dal governo UE in questi 5 anni di legislatura, trasformando l’Unione Europea da “burocrata” a un’Unione geopolitica.
Essendo un giornale specializzato sul digitale e sulle TLC, registriamo che l’Europa, nel corso di questo mandato, ha investito nel digitale più di quanto abbia mai fatto prima.
“Oggi 8 europei su 10 hanno accesso alla rete 5G e il 56% circa di tutte le famiglie dell’Ue è collegato a cavi in fibra ottica”. Questi dati sono contenuti nel “Tener fede alla promessa fatta all’Europa — Storia della Commissione von der Leyen” report redatto dalla stessa Commissione.
Questa legislatura europea sarà ricordata soprattutto per il suo approccio regolatorio nel settore del digitale con l’obiettivo di governare l’innovazione tecnologica: dal Digital Service Act (DSA) – ad oggi 22 servizi sono stati designati piattaforme online di dimensioni molto grandi o motori di ricerca e devono rispettare norme più rigorose – al Digital Market Act (DMA). Con la normativa sui mercati digitali l’UE ha posto una pietra miliare a livello mondiale nella regolamentazione del potere dei «gatekeeper» digitali, che sono alcune delle maggiori imprese digitali mondiali. A settembre 2023 la Commissione ha designato sei gatekeeper ai sensi della normativa: Alphabet, Amazon, Apple, ByteDance, Meta e Microsoft, che collettivamente rappresentano 22 servizi di piattaforme di base.
Nella storia con AI ACT
Ma la Commissione von der Leyen è entrata nella storia per essere stata con AI ACT, la prima giurisdizione al mondo
a disciplinare l’Intelligenza artificiale per mantenerla in sicurezza e preservarne il carattere antropocentrico. La Commissione der Leyen ha fissato l’obiettivo ambizioso di investire oltre 1 miliardo di euro l’anno nella ricerca e innovazione in materia di AI. Solo nel 2022 ha mobilitato 3 miliardi di euro per la ricerca e lo sviluppo dell’Intelligenza articiale.
E poi come non ricordare l’impegno della Commissione von der Leyen durante la pandemia da COVID-19:
- ha contribuito a finanziare i vaccini
- ha dato vita al Green Pass, aiutando così gli europei a viaggiare in sicurezza. 78 Paesi e territori erano collegati al gateway dell’UE, tramite cui le autorità potevano verificare in modo sicuro i certificati digitali, nel rispetto della privacy di ciascuno. Questa iniziativa ha sdoganato il QR Code…
- E poi con il NextGenerationEU ha costituito un’iniezione di fiducia per la nostra economia. Oltre 800 miliardi di euro per stimolare le economie dell’Unione con una combinazione di investimenti e riforme, soprattutto per accelerare la transizione digitale e ecologica.
Infatti, il 40% dei fondi è per investimenti e riforme per il clima e il 26% per favorire la transizione digitale.
Così, grazie al NextGenerationEU quasi 18 milioni di famiglie nell’UE hanno ora accesso a internet ad alta velocità e 247 milioni di utenti beneficiano ormai di servizi digitali pubblici nuovi o migliorati. Tra i futuri servizi digitali citiamo l’identità attraverso il portafoglio di identità digitale. Da fine 2026 il portafoglio consentirà ai cittadini dell’UE di avere, in modo facoltativo, un’identità digitale sicura che tuteli i dati personali e di godere anche di una serie di servizi pubblici e privati.
Infine, determinante è stato il lavoro della Commissione sulle politiche energetiche. Con il piano rivoluzionario REPowerEU della Commissione l’Unione ha garantito il proprio approvvigionamento energetico e ha ridotto la dipendenza dalla Russia. Grazie alla combinazione d’interventi messi in atto, oggi i prezzi sono scesi a quasi un decimo di quelli correnti all’apice della crisi. L’Europa si è affrancata dai combustibili fossili russi, una volta per tutte.
E ancora anche il Green Deal è targato Commissione von der Leyen per avere un’economia pulita e circolare.
Chips Act, sta creando posti di lavoro anche a Catania
Infine, è stata approvata la normativa europea sui chip, volta a promuovere la produzione di chip e sostenere l’espansione e l’innovazione lungo tutta la catena del valore, ha costituito un banco di prova di quest’approccio. E ha funzionato. La normativa europea sui chip ha già generato, ha fatto sapere la Commissione UE, oltre 100 miliardi di euro di investimenti pianificati lungo l’intera catena del valore. Sta creando posti di lavoro di qualità in tutta Europa, dal Magdeburgo a Catania, da Dublino a Dresda, da Breslavia a Grenoble. C’è già chi dice che se la Commissione uscente si è dedicata maggiormente a regolare l’innovazione tecnologica la prossima penserà principalmente a farla decollare stanziando più investimenti. Vedremo.