Continua la corsa cinese alla nuova rete 5G. Attualmente, secondo stime diffuse dal ministero dell’Industria e dell’Information Technology (MIIT), sono state attivate 126 mila base station in tutto il territorio della Repubblica popolare. L’obiettivo ufficiale, stando a fonti ministeriali, è garantire copertura efficace di tutte le 300 città prefettura della Cina entro il 2020.
Per far questo, Pechino ha autorizzato a novembre 2019 le tre grandi telcos nazionali, China Mobile, China Telecom e China Unicom, nell’operazione di deployment della rete 5G nelle principali città del Paese. Un quarto operatore (proveniente dal mercato della tv via cavo) ha ottenuto il via liberta del MIIT in questi giorni. Si tratta di China Broadcasting Network (CBN), che lavorerà sulla banda 4.9GHz in 16 città, tra cui Pechino, Shanghai, Guangzhou e Shenzhen, con un investimento iniziale di circa 36 milioni di dollari.
La CBN, già selezionata dal Governo cinese insieme alle altre tre telcos a novembre dell’anno scorso, potrà ora procedere con l’obiettivo di realizzare una rete 5G autonoma, o “stand alone” (SA), pienamente operativa entro il 2021. I primi test sono partiti a ottobre 2019 su banda 700 MHz.
Il mese di dicembre, invece, la CBN ha stretto un accordo con la State Grid Corporation of China (la più grande società elettrica al mondo) per l’autorizzazione ad accedere alle sue infrastrutture energetiche.
Stando alle ultime proiezioni della GSMA, entro il 2025 in Cina saranno attivate più di 460 milioni di connessioni 5G, su un totale di 1,22 miliardi di utenti attesi per quella data. Il MIIT si aspetta per la fine del 2020 più di 200 milioni di utilizzatori delle reti commerciali 5G.
In tutto il mondo, invece, la crescita e lo sviluppo commerciale del 5G potrebbe raggiungere i 13,2 trilioni di dollari entro il 2035. Il mercato delle infrastrutture 5G, invece, passerà dai 784 milioni di dollari del 2019 ai 47,8 miliardi di dollari attesi per il 2027.