Parigi prende tempo con il 5G. Sotto pressione dei Verdi, il sindaco Anne Hidalgo apre una consultazione pubblica di 4 mesi, per coinvolgere la cittadinanza sull’attivazione delle antenne 5G. Un’inversione di marcia da parte della prima cittadina, che non più tardi di settembre si era detta contraria a qualunque moratoria sul nuovo standard. Lo scrive Le Figaro, illustrando quello che sta succedendo nella capitale francese alle prese con la nuova tecnologia.
Francia attenta ai cittadini
C’è da dire che in Francia c’è una forte attenzione della politica nei confronti dell’opinione pubblica e che per evitare l’escalation dei comitati “no 5G”, presenti ovviamente anche oltralpe, il Governo Macron ha deciso una linea morbida di comunicazione e divulgazione delle informazioni sul nuovo standard. L’obiettivo è non fare calare dall’alto l’installazione delle nuove antenne per non sollevare proteste.
Compromesso politico
E quindi, in questo contesto, il sindaco di Parigi Anne Hidalgo ha deciso di avviare una consultazione coinvolgendo un comitato di cittadini formato ad hoc. Un periodo di riflessione di 4 mesi per condividere con la popolazione tutte le informazioni e le decisioni sul 5G. Una mossa nelle intenzioni distensiva, per spegnere in anticipo le possibili tensioni in consiglio municipale fra la maggioranza e l’opposizione Europe Ecologie Les Verts. Si tratta di un compromesso politico tutto sommato accettabile per gli operatori Tlc, visto che l’alternativa più estrema era una moratoria. E di questo nessuno vuole sentire parlare.
Comitato ad hoc di 80 cittadini
Il comitato cittadino sarà formato da 80 persone. Di queste, 25 abitano a Parigi mentre gli altri 55 arriveranno dall’hinterland visto che la città metropolitana è molto vasta (Hauts-de-Seine, Seine-Saint-Denis, Val-de-Marne). I membri del panel si riuniranno durante tre workshop e al termine forniranno le loro conclusioni il 5 dicembre.
Una sintesi dei lavori con la lista di raccomandazioni sarà illustrata in consiglio comunale a Parigi il 15, 16 e 17 dicembre 2020.
Antenne 5G congelate
Di fatto, la Ville de Paris, vale a dire la municipalità della capitale francese, ha chiesto agli operatori Tlc di congelare l’attivazione delle antenne 5G per tutto questo periodo. Inoltre, ha chiesto che tutti i progetti che riguardano le nuove frequenze e la condivisione di quelle 4G esistenti siano sottoposte all’Agenzia di ecologia urbana (AEU). Si tratta di un iter nuovo e diverso rispetto a quello in vigore a livello nazionale. Una novità potrebbe impattare sulla normativa vigente in materia di telefonia mobile in tema di rilasci di permessi. Si vedrà.
Gli operatori che hanno già realizzato la rete 5G nella capitale non possono quindi attivarla. M ora come ora nessuno vuole alzare i toni della protesta. SFR ad esempio ha dichiarato che potrebbe attivare la rete 5G per il 90% della popolazione già domani. Manca soltanto il semaforo verde del Comune. Vedremo.
A rischio l’attrattività del territorio
Di certo, la mossa di Anne Hidalgo è molto rischiosa per l’attrattività del territorio parigino. Dal punto di vista tecnico, il rischio di saturazione delle reti 4G a Parigi a partire dal 2022, senza 5G, come paventato da alcuni politici locali.
Olimpiadi senza 5G?
Su un orizzonte un po’ più lontano, al 2024, sarà certo importante verificare la disponibilità delle nuove reti 5G visto che la capitale francese ospiterà le Olimpiadi. Immaginare i giochi senza 5G sembra impossibile, se non altro in termini di immagine per la capitale francese. Resta poi aperta un’altra questione: un comune non può per legge opporsi all’attivazione delle nuove antenne su dei siti esistenti. La giustizia ha già deliberato più volte in questo senso. Gli operatori potrebbero quindi perdere la pazienza e decidere di passare al contrattacco giudiziario nei confronti del sindaco di Parigi Anne Hidalgo.