L’esercizio dei poteri speciali sulle reti 5G è stato il principale “compito” svolto oggi nel primo Consiglio dei ministri del Governo Conte bis. In particolare, in virtù del decreto Golden Power sul 5G, il CdM ha esaminato le notifiche presentate da Vodafone, Wind-Tre per gli accordi stipulati con Huawei, Tim, Fastweb relativa all’acquisto dalla società ZTE degli apparati relativi alle componenti radio per la realizzazione dell’ultima tratta della rete 5G FW, e Linkem in relazione ai contratti di fornitura stipulati con fornitori della tecnologia mobile di quinta generazione.
Palazzo Chigi ha esercitato i poteri speciali come previsto dal decreto legge entrato in vigore il 12 luglio scorso, che estende il Golden Power anche al 5G. Il testo prevede che le società non europee hanno 10 giorni di tempo (altrimenti scatta una sanzione fino al doppio del valore dell’operazione) per notificare al Governo contratti o accordi sulle reti mobili di quinta generazione. L’esecutivo entro 45 giorni esercita il veto o indica condizioni da rispettare.
Come detto, il decreto è in vigore dal 12 luglio e andrebbe convertito in legge entro il 9 settembre, altrimenti decade.
Il nuovo Golden Power è stato voluto fortemente dalla Lega e in particolare dall’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti. È stato applicato per la prima volta alle reti 5G a Samsung nella partnership con Fastweb. In questo caso l’esecutivo gialloverde aveva indicato 7 condizioni.