Telecoms of the future

5G, Mourik (BEREC): ‘Il flop dello slicing di rete? Serve il 5G standalone’

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L’intervento sul network slicing di Roberto Mourik, presidente del BEREC (Body of European Regulators for Electronic Communications), in occasione della 7^ edizione della Conferenza promossa dal CNIT "Telecommunications of the Future" e organizzata da Supercom. L'evento si è tenuto il 9 aprile a Palazzo delle Esposizioni.

Perché lo slicing di rete non ha sfondato in Europa? Doveva essere la grande killer applicazione del 5G, aprendo alla realizzazione di innumerevoli mercati verticali e nuovi flussi di cassa per le Telco. Ma invece lo slicing 5G si è rivelato un flop colossale. A questa domanda ha risposto Roberto Mourik, presidente del BEREC (Body of European Regulators for Electronic Communications), in occasione della 7^ edizione della Conferenza promossa dal CNIT “Telecommunications of the Future” e organizzata da Supercom. L’evento si è tenuto il 9 aprile a Palazzo delle Esposizioni.

Network slicing, poche offerte commerciali in Europa

“Innanzitutto, approfondirò il tema del network slicing nelle reti mobili 5G e le ragioni per cui finora ci sono state pochissime offerte commerciali che lo utilizzano in Europa – ha detto Mourik – Sosterrò che le ragioni sono legate alla mancanza di domanda, alla tecnologia e probabilmente all’incertezza normativa. Successivamente, affronterò il tema forse un po’ meno noto del network slicing nelle reti fisse. Questa funzionalità è meno conosciuta, ma ritengo che potrebbe diventare una necessità dal punto di vista della sicurezza delle reti e potrebbe essere utilizzata per portare una concorrenza duratura nel mercato della banda larga fissa”.

Alcune questioni di carattere regolatorio sono centrali anche per il futuro delle telecomunicazioni, in vista del nuovo framework che sarà presentato dalla Commissione Ue. “Il network slicing è considerata come una delle caratteristiche principali del 5G – ha detto Mourik – e consente agli operatori di creare delle reti virtualmente separate fra loro su un’infrastruttura fisica condivisa. Ogni slice (fetta) può essere adattata ad uno specifico bisogno”.

Diversi tipi di slicing

In questo modo, si può avere una slice con una latenza ultra bassa, da usare ad esempio per le operazioni da remoto in un ospedale. Oppure, si possono avere servizi ad alta ampiezza di banda. Il principio è quello dell’ottimizzazione massima dell’allocazione delle risorse, da usare per diverse applicazioni.

“Doveva essere un caso d’uso fondamentale del 5G, che avrebbe rivoluzionato le reti mobili e prometteva molti nuovi flussi di ricavi per gli operatori. Ad esempio creando una slice per il gaming avresti potuto far pagare di più, oppure ad esempio una slice specializzata in un porto per la movimentazione delle gru per sollevare i container, una rete dedicata senza interferenze, avrebbe potuto costare di più”, dice.   

La Commissione Ue considerava il 5G strategico per l’economia, tanto da inserirlo negli obiettivi di copertura nel Digital Decade Compass al 100% entro il 2030. “Ma nonostante questo, lo slicing non è uscito dalla fase embrionale di test e non si è trasformato in un business case concreto. In altre parole, abbiamo visto un utilizzo molto basso della tecnologia”, ha detto Mourik.

5G, Mourik (BEREC): ‘I tre motivi del flop dello slicing di rete’

“In primo luogo, perché lo slicing possa funzionare serve una vera rete 5G core, una rete 5G standalone, ma la maggior parte degli operatori in Europa ha deciso di lanciare il 5G sulle spalle del 4G, si tratta del finto 5G non standalone – prosegue il presidente del BEREC – questa soluzione non consente di fare lo slicing di rete e di introdurre casi d’uso specifici”.

Di fatto, lo slicing non è possibil nella maggior parte delle reti in Europa. E ancor peggio non c’è ancora nessun piano di convertire questi network in reti 5G standalone.  

“In secondo luogo, non ci sono business case a livello globale per far fruttare lo slicing – aggiunge Mourik – i veicoli autonomi in realtà non ne hanno bisogno o la qualità del servizio è talmente alta co n le penali che gli operatori non osano lanciare lo slicing del 5G per quel tipo di sevizi specifici. La domanda è troppo bassa e il lancio di questi servizi non è quindi economicamente vantaggioso”.

L’unico motivo per cui oggi il 5G è meglio è che trasporta i dati in modo molto più efficiente. Per questo, visto che le percentuali di volume di traffico continuano a crescere, per gli operatori vale la pena investire nel 5G. “Ma il motivo per nuovi investimenti non è lo slicing”, aggiunge.

Regolazione open Internet (net neutrality)

Un terzo potenziale motivo dello scarso successo dello slicing 5G è la regolazione. “In Europa vige una regolazione di open Internet, una legge che promuove la net neutrality – dice Mourik – si potrebbe sostenere che lo slicing non è compatibile con la net neutrality, perché la fetta numero uno è tratta diversamente dalla fetta numero 2. Ma il BEREC ha adottato molti tipi di consigli e la Commissione Ue è dell’idea che questa è l’interpretazione sbagliata della nostra regolamentazione europea di Open Internet”.

Lo slicing è legalmente possibile perché all’interno della singola fetta i dati vengono trattati in modo equo, ma gli operatori mobili sono riluttanti perché la Corte di Giustizia Ue in precedenti casi di sentenze sull’Open Internet regulation era molto più severa di quanto ci si potesse immaginare. Mettendo sul chi vive gli operatori. “E questo ha depresso gli investimenti. L’incertezza normativa è sempre un male per gli investimenti”, dice.

La buona notizia è che “potrebbero esserci dei cambiamenti. “Abbiamo visto una crescita nell’uso delle private network – ha detto Mourik – in Germania ci sono 400 private network con licenza. E in Asia abbiamo visto il primo caso di una slice di gran successo realizzata in Tailandia, sulla rete AIS, dove i gamers ottengono extra bassa latenza e una latenza extra bassa, pagando un po’ di più”.

La Commissione sta cercando di colmare l’incertezza normativa. “Non vogliono riaprire la normativa sull’Open Internet, però vogliono aggiungerne una nuova”.

Slicing anche su rete in fibra

Finora, però, conclude il presidente del BEREC, c’è una forte mancanza di domanda per lo slicing. “Ma se vogliamo che le cose cambino dobbiamo promuovere il 5G standalone”, aggiunge Mourik, che passa poi a parlare del cosiddetto Fixed slicing, vale a dire lo slicing fisso. E lo fa a titolo personale, visto che il BEREC non ha mai pubblicato ancora nulla al riguardo. “Sulle reti in fibra, ma lo stesso non vale per quelle in rame, si può fare qualcosa di simile allo slicing di rete 5G ma poi distribuito sulla rete in fibra – dice Mourik – la maggior parte delle reti dispone di una capacità superiore alla velocità effettiva che viene venduta. La maggior parte delle reti ha una capacità di 10 Gigabit al secondo e la velocità più alta che puoi ottenere è uno o due. Quella capacità extra che si trova nella rete può essere utilizzata e ne abbiamo visto il primo utilizzo nelle ultime settimane in uno degli istituti di ricerca in Irlanda, il Tindle Institute, dove usano una slice per distribuire chiavi quantistiche per la crittografia quantistica. E con la Commissione Ue che insiste molto sul fatto che in futuro le reti debbano essere sicure, la distribuzione di chiavi quantistiche in una slice sperata sulla rete sarà probabilmente di ulteriore interesse per le reti. Penso che questo sia uno spazio di crescita. Infine, una volta che ci sarà lo slicing della rete fissa, si potrà utilizzare anche per introdurre la concorrenza su una singola rete senza dover dipendere dalla costruzione di un’altra rete”.   

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