Un rapido, ma realistico sviluppo del 5G in Germania. Questa è la strategia di Angela Merkel. “Nel dibattito sul 5G, tutti dicono che è un buon momento per applicarlo a ogni settore, soprattutto in Parlamento, ma tutto deve essere anche fisicamente fattibile”, ha detto Merkel ieri al Digitising Europe Summit – The Future of Made in Europe, evento organizzato a Berlino da Vodafone Institute. “Quando si parla di telecomunicazioni, bisogna sempre pensare prima al cliente e non alla redditività, dobbiamo bilanciare il potere di investimento privato con il sostegno statale”, ha aggiunto la cancelliera, che dunque va cauta sul roll-out del 5G in ogni settore e per ogni cosa.
Lo studio “The Tech Divide: Policy” pubblicato da Vodafone Institute: il 60% dei cittadini europei non crede che il proprio governo abbia voglia di accelerare la digitalizzazione
Ad aprire i lavori del Digitising Europe Summit – The Future of Made in Europe è stato
Nick Read, ceo del Gruppo Vodafone: “Vodafone è un investitore impegnato nel futuro digitale dell’Europa e un partner per i governi. Le imprese e i governi devono lavorare a stretto contatto ora più che mai, per poter accelerare la trasformazione digitale dell’Europa e assicurare un futuro digitale a tutti i cittadini europei”.
Il ceo di Vodafone con queste parole ha voluto dare una scossa ai Paesi europei per incentivare la digitalizzazione, perché non sono incoraggianti i risultati dello studio “The Tech Divide: Policy” pubblicato da Vodafone Institute: il 60% dei cittadini europei non crede che il proprio governo abbia voglia di accelerare la digitalizzazione. Tra il 40% degli ottimisti, invece, solo il 34% ritiene che il proprio Stato abbia le capacità e le competenze per sviluppare la digitalizzazione. L’indagine rappresenta uno dei primi studi a livello globale sull’accettazione della tecnologia e la trasformazione digitale: è stata condotta da Ipsos su un campione di 9mila persone di 9 Paesi.
Inoltre, solo il 28% degli europei pensa che il governo del proprio Paese protegga i propri dati. Per il 51% degli europei intervistati il proprio governo dovrebbe collaborare con specialisti o società informatiche per ampliare le proprie competenze digitali. Ancora: secondo il 59% degli europei lo Stato dovrebbe controllare comportamenti non etici, mentre per il 15% dovrebbe rientrare nella responsabilità delle aziende tecnologiche.
Infine, dal report emergono tre soluzioni attraverso le quali i governi dell’UE potrebbero sostenere la digitalizzazione:
- Sostegno alle piccole e medie imprese (42%)
- Ingenti investimenti in educazione digitale (38%)
- Investimenti in infrastrutture digitali (36%)
Negli Stati Uniti e in India, la fiducia nel governo è più alta. Il 75% degli indiani e il 59% degli statunitensi dichiarano che il proprio governo ha le competenze necessarie per far progredire i progressi della digitalizzazione.