Grazie alle specifiche della release numero 16, il 5G ha tutto il potenziale per diventare la tecnologia domiante per le reti LAN e WAN nei prossimi 10 o 20 anni, in particolare nel mercato immobiliare per il suo ruolo potenziale nei terreni edificabili. Lo prevede Deloitte, che per il 2020 vede appunto il 5G come arma in più per ridurre drasticamente il ricorso ai cavi in fibra per nuove connessioni in aree come porti, aeroporti, hub di smistamento logistico, campus universitari, nuovi stabilimenti industriali che secondo la società di analisi saranno fra i primi soggetti a muoversi in direzione di un uso privato del 5G. Nei prossimi 5 anni si vedrà una vera esplosione di nuove reti private 5G in diverse location che trarranno grossi vantaggi dalla presenza di una miglior tecnologia wireless in termini di velocità, capacità, latenza e tanto altro.
Porti, aeroporti, hub logistici
Deloitte prevede che circa un terzo del mercato delle reti private 5G nel periodo 2020-2025 in dollari spesi arriverà da porti, aeroporti, hub logistici. E il perché è presto detto, secondo gli esperti. Un grande porto di mare, ad esempio, ha alcuni macchinari ed attrezzature che possono connettersi in rete via cavo, ma nello stesso tempo ha anche bisogno di monitorare e comunicare con centinaia di carrelli elevatori e carrelli senza dimenticare le migliaia di impiegati. Il tutto in modo controllato, in un ambiente sensibile che dovrà essere del tutto sicuro.
5G ideale per le esigenze di un porto
Oltre a ciò, i manager portuali hanno la necessità di controllare molteplici data point destinati a migliaia o decine di migliaia di container: devono sapere esattamente dove si trova ogni singolo container, se ha passato la dogana, se si trova alla temperatura giusta, se qualcuno ne ha movimento o aperto qualcuno, se qualcosa è stata aggiunta o tolta da un container, e così via. In linea teorica, ogni singolo oggetto di valore contenuto all’interno di ogni singolo container potrebbe essere controllato – si tratta potenzialmente di milioni di oggetti. E tutto ciò deve essere fatto in un’area di appena un chilometro quadrato scarso, pieno zeppo di oggetti metallici in movimento e di oggetti e dispositivi che emettono radio frequenze. Per operazioni come questa il 5G è la scelta migliore. Il 5G funziona al meglio in questo genere di ambienti; tutte le altre tecnologie, compreso il 4G e il WiFi non funzionano così bene. E sicurezza, flessibilità, e considerazioni sul prezzo spingeranno con ogni probabilità queste organizzazioni a voler controllare le loro reti di proprietà.
Altre reti private per fabbriche e magazzini
Un altro buon terzo delle opportunità legate alle private network 5G arriverà dalle fabbriche e dai magazzini. Oggi, queste strutture operano con un mix di tecnologie fisse e wireless, ma molte aziende stanno adottando nuove attrezzature per trasformare il loro business: attrezzature che però non funzionano con i cavi. Quindi, di nuovo la natura “privata” di queste reti può offrire migliori livelli di sicurezza, privacy e flessibilità; consente alle imprese di sviluppare soluzioni proprietarie e specializzate; e costa meno che acquistare servizi di rete pubblica.
Il 5G funziona anche col metallo
Molte delle specifiche della release 16 del 5G saranno cruciali nelle impostazioni industriali. In primo luogo, è di fondamentale importanza che il 5G possa funzionare in ambienti pieni di metallo, un elemento che in passato ha impedito lo sviluppo e il progresso di tutte le vecchie generazioni di tecnologie wireless. Un altro fattore critico di adozione sarà il network slicing. Invece di allocare parti uguali della rete ad ogni singolo device, il network slicing consente l’assegnazione in base a priorità di diverse prestazioni di rete. La priorità principale andrà ad esempio alla guida da remoto di veicoli, mentre sensori e dispositivi di tracciamento potrebbero funzionare anche a velocità più bassa o latenza superiore.
Densità di connessioni
Un’altra caratteristica importante del 5G in azienda è la capacità di sostenere una densità estremamente alta di connessioni. Ogni singolo cacciavite industriale di una catena di montaggio o ogni singola bilancia in un ospedale può diventare parte di una rete enormemente più estesa, consentendo così alle attrezzature di essere monitorate e gestite in nome di una più alta produttività complessiva. Connettere ogni cosa può anche migliorare di molto la semplice gestione di diversi asset: sapere dove si trova il cacciavite e quante volte è stato utilizzato dall’ultima volta che è stato revisionato sono informazioni importanti.
Fabbriche flessibili
Sfruttando il 5G per comunicare con le macchine e per consentire alle macchine di comunicare fra loro, i produttori possono costruire delle fabbriche flessibili capaci di essere riconfigurate in tempi relativamente stretti. Per certo, alcuni macchinari produttivi non dovranno essere spostati: ad esempio, un tradizionale braccio robotico è uno strumento potente, costoso, e potrebbe sempre aver bisogno di restare fisso in un punto preciso. Ma le aziende stanno immettendo in fabbriche e magazzini un numero sempre crescente di elementi mobili, il tutto nello sforzo perenne di migliorare la produttività. Un esempio valido per tutti è l’uso crescente di robot professionali autonomi, controllati da macchine e non guidati da remoto da un operatore umano, utilizzati perlopiù per spostare oggetti da un luogo ad un altro.
Mix di connessioni fisso mobile in fabbrica
Secondo previsioni di Deloitte, la vendita di quasi mezzo milione di questo tipo di dispositivi robotizzati avrà luogo nel 2020, in aumento del 30% rispetto al 2019; entro il 2025 le vendite annue potrebbero superare il milione di unità. Questi carrelli a funzionamento autonomo avranno bisogno delle capacità del 5G per attività come navigazione e posizionamento di precisione indoor, con uno scarto massimo di 10 centimetri. Quanto più importanti diventano questi dispositivi, tanto più il pavimento delle fabbriche e degli impianti produttivi che li ospitano evolveranno in un misto di attrezzature fisse e mobili disegnati per creare una totale flessibilità. L’ultima terza parte in cui è suddiviso il mercato delle reti 5G private sarà composta da installazioni in aree edificabili, in special modo quelle che ospitano i campus universitari. In effetti, molte aziende potrebbero decidere in una prima fase di realizzare una rete 5G soltanto in determinate aree, creando delle isole di adozione del 5G privato in mezzo ad un mix eterogeneo di tecnologie di connessione in altre zone di proprietà.
Reti 5G temporanee?
Storicamente, realizzare una nuova infrastruttura o un campus implicava architettare, installare e operare un enorme e variegato guazzabuglio di fili di rame, cavi ethernet e in fibra ottica, ripetitori cellulari 3G e 4G, apparecchiature WiFi. Ma nei prossimi 5 anni le reti private 5G diventeranno a tal punto a buon mercato per molti siti da cancellare del tutto i cavi, o almeno per averne il minor numero possibile in giro. In alcuni casi questi campus potrebbero essere temporanei. Per esempio, un network privato 5G potrebbe essere installato soltanto per qualche giorno per rispondere alle esigenze di traffico di un grande concerto musicale. E così un operatore mobile potrebbe installare una rete mobile soltanto per servire l’afflusso di 200mila fans musicali durante il concerto, riservando all’evento una porzione specifica di capacità di rete, con specifiche caratteristiche di velocità e latenza, destinata a operazioni tipiche ed esclusive del festival come il broadcasting televisivo – con il 5G che sostituirebbe le connessioni via cavo – connessioni degli altoparlanti, e servizi di emergenza.
Grandi e piccole aziende, diversi approcci al 5G
Le aziende in fondo possono adottare approcci diversi all’installazione di un private 5G network. Da parte di una grande azienda ci si potrà aspettare che installi una rete 5G privata utilizzando infrastruttura di proprietà e spettro dedicato (nei mercati dove ciò è lecito), gestendo poi queste reti o tramite un team interno oppure attraverso un operatore mobile in outsourcing. E’ più probabile invece che le aziende medio piccole decidano di prendere in affitto l’apparecchiatura di rete e affidino in outsourcing la gestione del network, prendendo poi in subaffitto lo spettro (geolocalizzato rispetto alla loro sede) da un operatore mobile locale, oppure, in altri casi, che utilizzino spettro non licenziato. A gestire la rete e tutti gli aspetti connessi con il network potrebbe essere un operatore mobile, un system integrator oppure un vendor di attrezzature.