La Francia non escluderà Huawei dalla fornitura di apparati per la rete 5G, anche se ci potranno essere restrizioni nei suoi confronti.
Lo ha annunciato il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire durante un’intervista ai microfoni di RMC-BFMTV.
La Francia non esclude Huawei
“Huawei non verrà esclusa dalla 5G in Francia. Lo stato francese – ha però aggiunto – prenderà precauzioni per proteggere i suoi interessi sovrani“.
Le Maire ha quindi sottolineato che se ci saranno delle “installazioni critiche, come quelle militari e nucleari, metteremo un certo numero di restrizioni per proteggere i nostri interessi di sovranità, privilegiando appunto un operatore europeo“.
Huawei: la Francia contro gli Usa
La decisione di Parigi va contro Washington, che da mesi chiede pubblicamente ai suoi partner europei di opporsi all’ingresso del produttore cinese nell’installazione di reti 5G, sostenendo che Huawei fungerà da cavallo di Troia per le agenzie di spionaggio cinesi.
Per le telco europee, interrompere l’uso delle antenne Huawei e di altri dispositivi e lasciare questo spazio ad altri produttori aumenterà significativamente i costi e i tempi per implementare nuove reti.
La Francia come il Regno Unito
Lo scorso 28 gennaio il Regno Unito ha dato il via libera “limitato” a Huawei per lo sviluppo della moderna rete di comunicazione 5G.
La compagnia di Shenzhen viene definita un “fornitore ad alto rischio” dal governo britannico ma è comunque intenzionato a dare a Huawei un’opportunità anche per non rinunciare al contributo tecnologico di un’azienda da tempo in prima fila sul fronte 5G.
Per gli inglesi il coinvolgimento di Huawei nella realizzazione delle nuove infrastrutture infatti non supererà il 35% delle parti non strategiche.
In Germania
I conservatori del partito di Angela Merkel hanno appoggiato un position paper sulle reti mobili 5G che raccomanda regole più severe sui vendor stranieri, ma senza indicare un divieto a Huawei, riporta Reuters, citando fonti vicine al dossier.
Il documento è stato redatto dai leader democratici cristiani per rispondere alle preoccupazioni dei ribelli del partito che vedono Huawei come una minaccia alla sicurezza nazionale. Il position paper ha lo scopo di gettare le basi affinché il governo di coalizione della Merkel adotti una posizione comune sul 5G dopo mesi di dibattiti di divisione.
5G, cosa dice il position paper del partito di Merkel
Il documento suggerisce di utilizzare prodotti di diverse aziende per evitare una “monocultura” e chiede che il concetto di affidabilità sia ancorato nelle modifiche proposte alle leggi tedesche sulle telecomunicazioni e sulla sicurezza IT. “I produttori di apparecchiature possono essere affidabili solo se soddisfano in modo verificabile un catalogo di sicurezza chiaramente definito che esclude qualsiasi influenza da uno stato straniero sulla nostra infrastruttura 5G”, prevede il position paper.
La bozza concede inoltre agli operatori fino al 2025 la possibilità di sostituire le apparecchiature dalle reti 4G esistenti fornite da vendor che non superano i controlli di certificazione, una posizione che mitigherebbe i costi per gli operatori.
La Commissione europea
La Commissione Europea si è limitata ad indicare delle raccomandazioni approvando il ‘toolbox’, il pacchetto di strumenti comune comprendente misure di attenuazione, concordato dagli Stati membri dell’UE, e volto ad affrontare i rischi di sicurezza connessi al lancio del 5G.