La trasformazione digitale tanto attesa in tutta Europa potrebbe partire dal profondo Nord del continente. Il 25 aprile si è tenuta ad Oslo la Digital North Conference, a cui hanno partecipato tutti i ministri dei Paesi scandinavi e baltici, con un’idea chiara in testa: si deve partire dalle infrastrutture 5G per arrivare al più presto all’offerta di servizi avanzati.
Manca ancora l’ok definitivo di alcune nazioni, ma il Nordic Council of Ministers (composto da 90 membri provenienti da Norvegia, Svezia, Danimarca e Finlandia) non ha dubbi: il 5G, le sue reti, i servizi che ne nasceranno e il dispiegarsi dell’economia digitale, trasformeranno completamente i mercati dei singoli Paesi e lo stesso mercato unico dell’Ue.
Dalla Conferenza è uscita una Dichiarazione comune d’intenti, che ha impegnato non solo i Paesi aderenti al Nordic Conuncil, ma anche l’Islanda, la Lituania, l’Estonia e la Lettonia. Tre i punti chiave: velocizzare la digital transformation e creare un’area comune per il libero scambio di servizi per la Pubblica Amministrazione; digitalizzare per migliorare la competitività; avvicinare il Digital single market alla regione baltica.
“Lavorando assieme sulle regole e gli standard sarà più semplice promuovere l’innovazione e facilitare la diffusione sul territorio di reti e servizi mobili di nuova generazione”, si legge in una nota. I Paesi del Nord Europa (Il Consiglio ormai ha instaurato rapporti solidi con i Paesi che si affacciano sul Mar Baltico e di recente sono stati avviati contatti con Mosca) sono considerati la frontiera più avanzata delle nuove soluzioni di connettività.
Un modello di innovazione che può trovare replica anche in altri Paesi a patto che si mantenga lo stesso livello di qualità dei servizi, di innovazione delle infrastrutture (High quality mobile networks), gli stessi investimenti nell’industria delle telecomunicazioni.
I paesi scandinavi e baltici, nonostante l’estensione territoriale dell’area che occupano, sono abitati solamente da circa 33 milioni di persone. Piccoli mercati, che però guardano all’estero per promuovere la loro innovazione nei prodotti e nei servizi.
Ma prima di guardare all’estero, hanno lavorato in casa loro, fornendo le aree urbane di migliore connettività, di reti efficienti e servizi di qualità al cittadino e alle imprese. I settori coinvolti in questo processo di innovazione, inclusione e crescita economica sono i trasporti, la Pubblica Amministrazione, i distretti commerciali, i distretti industriali (l’industry 4.0), le utilities, l’agricoltura, la sanità, la smart city, la sicurezza (fisica e virtuale).
Gli obiettivi individuati come strategici dal Nordic Council of Ministers sono la trasformazione economica e urbana in chiave digitale, un moderno quadro regolatorio, maggiore disponibilità di spettro e best practice relativamente all’LTE e il 5G, l’applicazione di queste nuove tecnologie per la smart mobility, in particolare le automobili connesse e a guida autonoma (“connected and automated driving”).
Parallelamente, per velocizzare la digital transformation dei Paesi del Nord, il Consiglio suggerisce di procedere con l’applicazione dell’identità digitale per l’accesso ai servizi di nuova generazione dedicati al cittadino/consumatore, rafforzare le competenze ICT, lavorare ad un unico mercato del Nord Europa per testare e lanciare nuovi servizi digitale e 5G per migliorare i livelli di competitività e affermarne la leadership a livello globale, aumentare il proprio peso nell’Ue per promuovere nuovi progetti e potenziare i programmi di collaborazione e cooperazione anche con l’area baltica.