Il 5G alla conquista del mondo: tra roaming e infrastrutture, ecco cosa ci attende
A partire dal terzo trimestre del 2024, gli abbonamenti globali al 5G hanno raggiunto circa 2,1 miliardi, e si stimato aver raggiunto i 2,3 miliardi entro a fine 2024, rappresentando oltre il 25% di tutti gli abbonamenti mobili, secondo l’ultimo Ericsson Mobility Report.
Guardando al futuro, si stima che l’adozione del 5G continuerà a crescere rapidamente. Entro la fine del 2025, si prevede che il numero di abbonamenti 5G raggiungerà circa 2,61 miliardi.
Proiezioni più a lungo termine indicano che gli abbonamenti 5G supereranno i 5,3 miliardi entro il 2029, coprendo circa l’85% della popolazione mondiale.
Dopo il debutto commerciale delle reti 5G nel 2019, la rivoluzione globale della connettività sta entrando nel vivo, ma non senza ostacoli. Due nuovi studi, uno di Juniper Research sul mercato del mobile roaming, e l’altro di Precedence Research sul 5G Base Station Market, tracciano un quadro dettagliato dell’evoluzione tecnologica e delle dinamiche economiche che stanno trasformando il settore.
Duello Cina-Nord America
Entro il 2025, l’adozione del 5G varierà significativamente tra i diversi paesi. Secondo le stime più aggiornate (Statista), la Cina guiderà questa tendenza con circa 1 miliardo di connessioni 5G, seguita dagli Stati Uniti con 252 milioni e dal Giappone con 129 milioni.
In termini di penetrazione del 5G rispetto al totale delle connessioni mobili, invece, sempre l’Ericsson Mobility Report ai attende che sia il Nord America a raggiungere una percentuale del 71% entro la fine del 2024, seguito dall’Asia nord-orientale con il 51%, dai paesi del Consiglio dei Pasi per la cooperazione nel Golfo Persico (Bahrain, Kuwait, Oman, Qatar, Saudi Arabia) con il 47% e dall’Europa occidentale con il 41%
Roaming, il sorpasso del 5G sul 4G arriverà nel 2028
Secondo il Rapporto pubblicato da Juniper Research, il 2028 sarà il primo anno in cui la spesa per il roaming 5G supererà quella per il 4G. Nonostante le reti 5G siano attive dal 2019, ci vorrà circa un decennio affinché gli operatori generino più entrate annue dal roaming 5G rispetto al 4G. Le cause? Architetture 5G complesse e accordi di roaming ancora limitati, che ne stanno rallentando la diffusione.
Uno dei principali ostacoli rimane l’incapacità degli operatori di identificare e gestire efficacemente le connessioni in roaming, causando perdite di entrate dovute a errori nei conteggi e ad attività fraudolente. Tuttavia, l’adozione di accordi standalone e l’implementazione di core di rete di nuova generazione, che includono tecnologie come SEPP (Security Edge Protection Proxy), promettono di risolvere il problema.
“La maggiore identificazione delle connessioni permetterà di compensare l’alto investimento richiesto dai core standalone”, afferma Georgia Allen, autrice della ricerca. E con la crescente popolarità di tecnologie concorrenti come le eSIM da viaggio, l’urgenza di adeguarsi è sempre più pressante.
Lo studio Global Mobile Roaming Market 2025-2029 di Juniper Research include oltre 48.300 statistiche di mercato su 61 Paesi e offre strumenti analitici come l’Indice di Prontezza Paese e una classifica competitiva.
Infrastrutture, il mercato delle stazioni base 5G verso gli 832 miliardi di dollari
Sul fronte infrastrutturale, Precedence Research ha valutato, in una nuova sua nuova pubblicazione, che il mercato globale delle stazioni base 5G passerà da 44,86 miliardi di dollari nel 2024 a 832,42 miliardi entro il 2034, con un tasso di crescita annuo (CAGR) del 33,92%. A trainare la domanda sono la crescente necessità di connettività ad alta velocità e la diffusione di applicazioni come automazione industriale, smart cities e IoT.
I colossi Huawei, Ericsson e Nokia dominano il settore, impegnati nello sviluppo di soluzioni avanzate come celle macro e small cells. La disponibilità di spettro, le politiche governative e la transizione dal 4G sono fattori chiave per la crescita.
Tra le sfide più significative emergono i costi elevati, il consumo energetico e la necessità di un’infrastruttura densa, soprattutto nelle aree urbane. Ma proprio sul fronte energetico si stanno facendo progressi grazie all’intelligenza artificiale.
AI e 5G, una sinergia strategica
Le stazioni base 5G alimentate da intelligenza artificiale stanno rivoluzionando la gestione delle reti: l’AI-RAN Parameter Recommender, ad esempio, è una tecnologia sviluppata da SK Telecom e Samsung Electronics che ottimizza le performance delle reti 5G attraverso l’analisi continua dei parametri di traffico. L’intelligenza artificiale migliora anche l’efficienza energetica e semplifica manutenzione e operatività.
Un altro esempio è la partnership del giugno 2024 tra Mobix Labs Inc. e TalkingHeads Wireless (THW), finalizzata alla creazione di stazioni base 5G più efficienti e meno costose. La soluzione AI-driven di THW, unita ai componenti ad alta prestazione di Mobix Labs (ICs, antenne, transceiver), rappresenta un passo avanti verso reti più sostenibili.
Outlook globale, investimenti e sfide regionali
Il mercato 5G mostra forti differenze regionali. Asia-Pacifico guida la corsa con Cina, Corea del Sud e Giappone in prima linea. La Cina, in particolare, investe massicciamente grazie a iniziative statali, mentre Corea e Giappone puntano su ottimizzazione AI e applicazioni avanzate.
Nord America è trainata da AT&T, Verizon e T-Mobile, supportati da politiche governative. L’Europa, con Germania, UK e Francia in testa, avanza più lentamente ma con una visione integrata tra 5G e smart city. America Latina e Africa mostrano segnali di crescita, anche se ostacolati da costi e carenze infrastrutturali.
La rivoluzione 5G è ormai inarrestabile, ma procede a velocità diverse tra regioni e segmenti. La sfida per gli operatori è doppia: migliorare la gestione del roaming con tecnologie standalone e investire in infrastrutture intelligenti e sostenibili. Il futuro è connesso, e il 5G è il filo che lo unisce.