La Cina non vuole restare indietro nello sviluppo del 5G rispetto alla concorrenza internazionale. Il Ministero dell’Industria e dell’Information Technology di Pechino si sta muovendo di conseguenza, avendo già dato il via libera i primi test allo scopo di essere pronti con la fase di pre-market nel 2019.
Le nuove sperimentazioni 5G “sono finalizzate a promuove il coordinamento fra diverse organizzazioni (coinvolte ndr), alla ricerca e allo sviluppo di sperimentazioni con aziende nazionali e internazionali, per porre solide basi alla realizzazione del servizio commerciale 5G, e per contribuire allo sviluppo globale della nuova tecnologia”, si legge in una nota del Ministero di Pechino.
Il che tradotto significa che la Cina vuole dire la sua nello sviluppo dello standard internazionale del 5G, per potersi poi appuntare una quota significativa (il 15% o 20%) dei brevetti del nuovo standard.
I tre maggiori carrier del paese China Mobile, China Unicom e China Telecom hanno tutti annunciato i primi network commerciali per il 2018, per poi lanciare i nuovi servizi sul mercato nel 2020. La società di analisi Jefferies stima in 180 miliardi di dollari l’investimento complessivo dei tre carrier cinesi in 5G nei prossimi 10 anni.
Insomma, sul 5G la Cina vuole fare sul serio e guidare lo sviluppo del nuovo standard a livello internazionale. Un cambio di passo rispetto al passato.
Nella corsa al 5G la Cina potrà contare sul primo fornitore di apparati di rete globale, Huawei Technologies, e sul mercato domestico del wireless, che conta 1,3 miliardi di potenziali utenti.
Il mercato domestico apre le porte allo sviluppo di nuovi servizi da parte delle aziende locali, in vista dello sviluppo di nuove soluzioni industriali in ambito IoT, Cloud e Big Data.
Secondo previsioni della società di analisi londinese CCS Insight, la Cina sarà uno dei mercati globali a più rapida adozione dei nuovi servizi, tanto che entro il 2022 più della metà della base utenti sarà cinese, per attestarsi ad una quota intorno al 40% nel 2025.