5G ITALY

5G Italy, Ferigo (INWIT) ‘Destinare risorse del Pnrr anche a coperture indoor’

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Giovanni Ferigo, amministratore delegato di INWIT: ‘Va considerato che un cliente 4G consuma già in media 10 Gbyte/mese e che addirittura l’80% dei dati mobili è originato da indoor’.

“Nel Pnrr qualche risorsa andrebbe riservata alla copertura indoor di stazioni, università luoghi di lavoro”. La proposta arriva da Giovanni Ferigo, amministratore delegato di INWIT, nel suo intervento al 5G Italy, la conferenza organizzata dal Cnit (Consorzio nazionale interuniversitario delle telecomunicazioni) in corso a Roma dal 30 novembre al 2 dicembre.

Vantaggi per il Pil mondiale da full 5G

“Da un’indagine di Analysys Mason, pubblicata a ottobre 2020 – ha detto Giovanni Ferigo, AD di INWIT – si stima che l’adozione di casi d’uso “full 5G” porterà benefici sul PIL europeo di circa 210 miliardi di euro e di oltre 14,2 miliardi di euro per l’Italia. I vantaggi riguarderanno tutti gli aspetti principali del vivere quotidiano: la penetrazione del 5G aprirà a grandi opportunità organizzative per imprese e pubbliche amministrazioni e permetterà di trasformare le città in smart cities dove servizi evoluti, innovazione e attenzione alle esigenze dei cittadini costituiranno gli assi portanti del nuovo sviluppo urbano. Secondo lo studio del McKinsey Global Institute (MGI), con il 5G le Smart Cities saranno più sicure (-10% incidenti, -30% furti), più veloci (-45/65% del tempo in uffici pubblici), più green (-10/15% emissioni) e più sostenibili (+3% occupazione e minor costo della vita).”

L’80% dei dati generato indoor

“Le reti di quinta generazione, secondo i dati del Desi Index 2021, hanno iniziato a coprire le prime zone abitate. Implementando una copertura capillare della rete mobile ultraveloce non soltanto in outdoor, con le torri di telecomunicazioni, ma anche all’interno dei luoghi di maggiore frequentazione pubblica con sistemi DAS (Distributed Antenna System) come abbiamo fatto alla nuvola di Fuksas per il G20 o small-cells come nel caso del comune di Sorrento, si può costruire un futuro sostenibile – ha detto Giovanni Ferigo, AD di INWIT-. Va considerato che un cliente 4G consuma già in media 10 Gbyte/mese e che addirittura l’80% dei dati mobili è originato da indoor. Con il 5G è ragionevole pensare che questi numeri aumenteranno esponenzialmente: più dati (in media 10 volte più del 4G), più veloci (circa 10 volte meno degli attuali) e moltissime connessioni”.

“L’impegno per la sostenibilità di INWIT è anche quello di rendere le torri sempre più sostenibili. Un esempio per tutte la nostra recente realizzazione della prima torre per le telecomunicazioni mobili strutturata in legno lamellare, lungo l’autostrada A51 Tangenziale Est di Milano.  La torre è costituita completamente da materiale sostenibile e circolare, essendo il legno una risorsa rinnovabile, in linea con le direttrici del nostro Piano di Sostenibilità 2021-2023”.

Sostenibilità

“Sempre in ottica di accelerare il percorso di crescita sostenibile del nostro Paese ha detto Giovanni Ferigo, AD di INWIT, abbiamo recentemente siglato la partnership con Enel Italia del nostro Paese. Questa importante partnership, della durata di tre anni, si pone l’obiettivo sfidante di abbattere le emissioni di CO2 e ottimizzare l’utilizzo delle risorse economiche, in linea con l’impegno delle due aziende a favore della sostenibilità.”

Reti 5G fondamentali

“Fondamentale quindi lo sviluppo delle reti 5G. Il Governo si sta muovendo sicuramente nella giusta direzione per raggiungere nei tempi previsti gli obiettivi sulla “Gigabit Society ha detto Giovanni Ferigo, AD di INWIT-. Tuttavia, per continuare questo percorso e realizzare tutti i progetti sulle “Reti Ultraveloci” previsti dal PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza -, si dovrà rafforzare il processo di semplificazione e velocizzazione delle procedure per l’attuazione dei progetti, superando gli ostacoli che negli ultimi anni hanno rallentato la capacità di spesa e la modernizzazione del Paese. La semplificazione e lo snellimento delle procedure rappresenta solo un primo passo per sfruttare a pieno il potenziale delle reti di quinta generazione. Un altro elemento indispensabile per evitare ritardi nello sviluppo del 5G in Italia è l’adeguamento dei limiti di emissioni elettromagnetiche agli standard europei (i cd “limiti CEM”). Quelli italiani sono molto più stringenti rispetto a quelli vigenti negli altri Paesi dell’UE (100 volte più bassi in termine di potenza)”.

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